Energia, nel 2025 bolletta dell’industria bresciana a 1,2 miliardi

Il costo dell’energia - negli ultimi anni in forte crescita - è una delle variabili destinate a creare più problemi di bilancio alle imprese in futuro. Per questo, chi può, reagisce investendo in impianti che lo mettono al sicuro da salassi e sorprese.
I numeri parlano chiaro. Secondo una recente indagine di Confartigianato Brescia, svolta su dati Istat, in Italia nei primi sette mesi del 2025 i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili sono risultati superiori del 49,8% rispetto alla media del 2021, l’immediato periodo post Covid.
I raffronti
In Lombardia l’incremento è stato ancora più alto e ha raggiunto il 52,8%, con Brescia a +51%. Sempre per Confartigianato, a luglio il dato tendenziale ha mostrato un lieve arretramento rispetto allo stesso mese del 2024, calcolato nel –1,2% sia come media lombarda che a Brescia, ma adesso, con l’arrivo del freddo, è atteso che la corsa al rialzo riparta.
A testimoniare quanto sia pesante per le aziende il capitolo «energia» ci sono anche le stime che ogni anno il Centro studi di Confindustria Brescia realizza sui consumi dell’industria della nostra provincia, veri e propri «bollettoni» che rendono bene l’idea dell’incidenza di gas e elettricità sulle attività lavorative, nonostante siano al netto degli oneri fiscali e delle varie voci di spesa.
Per il «bollettone» 2025 per esempio le proiezioni di Confindustria Brescia aggiornate a giugno indicano per l’industria bresciana una spesa stimata di 1 miliardo e 273 milioni di euro, cifra che si sarebbe mantenuta sostanzialmente simile anche nell’aggiornamento di settembre.
Nel 2024 l’esborso del sistema industriale bresciano era stato di circa 1 miliardo e 167 milioni, e questo testimonia una crescita negli ultimi 12 mesi del 9% e addirittura del 109% su quanto pagato mediamente tra 2018 e 2019 (in quest’ultimo ci si era fermati a 586 milioni), i due anni pre-Covid. Andando a ritroso nell’ultimo quinquennio troviamo che nel 2023 la bolletta industriale era stato di 1 miliardo 469 milioni e che nel 2022 si era raggiunta addirittura l’impressionante cifra di 3 miliardi e 816 milioni di euro.
A far capire invece come questi costi tolgano competitività alle imprese italiane nei mercati internazionali è il confronto con i principali Paesi europei. Premesso che da noi la scorsa settimana (22-28 settembre) il costo medio del MegaWatt/ora è stato di 108,67 euro, in Gran Bretagna si era a 96,39 euro, in Germania a 83,26 euro, nei Paesi Bassi di poco sopra i 100, in Francia a 44,17 euro e nei mercati nordici a 41,27 euro.
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