Crollo export Eu verso gli Usa: -10,3% e crescono le importazioni

L’incertezza sui dazi si riflette nei numeri del commercio transatlantico: a giugno le esportazioni europee verso gli Stati Uniti hanno subito una netta frenata, mentre le importazioni dall’America sono aumentate con forza, secondo i dati Eurostat. Resta intanto in sospeso la dichiarazione congiunta che dovrebbe sancire l’intesa tariffaria raggiunta a fine luglio da Ursula von der Leyen e Donald Trump, con il taglio dei dazi sulle auto dunque ancora fermo al palo.
Con Volodymyr Zelensky al tavolo e l’Ucraina al centro del vertice di Washington, l’incontro tra i leader europei e Donald Trump, con Ursula von der Leyen in prima linea, potrebbe offrire però l’occasione per completare anche l’ultimo miglio del negoziato sui dazi. Nel dettaglio, a giugno 2025 il surplus Ue con il resto del mondo si è ridotto a 8 miliardi di euro, contro i 20,3 miliardi di un anno prima. Con gli Stati Uniti, partner principale del blocco, il surplus si è dimezzato: da 18,5 a 9,6 miliardi di euro in dodici mesi.
La bilancia

Secondo Eurostat, le esportazioni Ue verso gli Usa sono scese del 10,3% a 40,2 miliardi, mentre le importazioni americane in Europa sono aumentate del 16,4% a 30,6 miliardi. Un doppio effetto, dunque, che erode il vantaggio commerciale di Bruxelles.
Il calo si concentra nei settori più esposti alla guerra commerciale. Il saldo positivo per macchinari e veicoli si è ridotto da 21,3 a 16,4 miliardi di euro. Anche la chimica ha perso terreno, passando da un surplus di 19,1 a 14,3 miliardi. Gli «altri manufatti» hanno registrato un vero ribaltamento: da un attivo di 1,9 miliardi a un deficit di 1,4 miliardi. Sono gli stessi comparti interessati dalle tariffe statunitensi.
Il dato è ancora più evidente nei flussi destagionalizzati: a giugno le esportazioni Ue verso Paesi terzi sono scese del 2,3% rispetto a maggio, mentre le importazioni sono cresciute del 2,9%, facendo crollare il saldo da 12,7 a 1,8 miliardi. Segno che l’incertezza tariffaria sta già incidendo sulle catene logistiche. Secondo il Financial Times, la dichiarazione congiunta Ue-Usa, che dovrebbe sancire l’intesa sui dazi, resta rinviata per i contrasti sul linguaggio relativo alle «barriere non tariffarie»: Washington vorrebbe margini di intervento sulle regole digitali europee – in particolare il Digital Services Act –, mentre per Bruxelles ci sarebbe un limite invalicabile. Senza l’intesa non scatterà il taglio dei dazi sulle auto dall'attuale 27,5% al 15%, promesso dalla Casa Bianca. Mentre resta ancora da capire il destino delle tariffe su vino e liquori.
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