Confartigianato, Spannaus: «L’AI non toglierà posti, mancano lavoratori»

Flavio Archetti
È il pensiero espresso dal giornalista e analista durante l’assemblea generale dell’organizzazione. Il presidente Massetti: «Per quanto riguarda il futuro delle imprese bisogna fare sistema»
Uno scatto dell'assemblea - © www.giornaledibrescia.it
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«L’intelligenza artificiale non toglierà il lavoro né a noi, né alle prossime generazioni, perchè il problema già oggi, e probabilmente molto di più in futuro, è la mancanza di lavoratori». È un pensiero inusuale, almeno rispetto a quanto siamo abituati a sentire, quello espresso ieri alla settantasettesima assemblea generale di Confartigianato imprese Brescia e Lombardia orientale dal giornalista ed analista Andrew Spannaus, ospite con il professore di relazioni internazionali dell’Università Cattolica, Vittorio Emanuele Parsi, del confronto a tutto campo tra economia e politica «Rinascita o naufragio? La sfida economica nel disordine globale».

Lo scenario

Per Spannaus, «la tecnologia e la sua evoluzione saranno fondamentali per mantenere una società con i livelli di benessere attuale, e le macchine avranno sempre di più il compito non di scalzare gli esseri umani, ma di aiutarli, perchè per fare tutto il lavoro che servirà non ci saranno persone a sufficienza. E questo nemmeno (riferendosi all’Europa) se si farà leva sull’immigrazione, visto che denatalità e crisi demografica coinvolgono ormai il mondo intero, India e Cina comprese, anche se a livelli ancora molto inferiori rispetto ai Paesi occidentali».

Idee chiare e pochi dubbi anche in tema di energia nucleare per il giornalista e analista politico statunitense, convinto anche che «la scelta di andare verso produzioni atomiche sia per l’Italia e l’Europa una sorta di rinascimento che garantirà energia abbondante, indispensabile per fare del nostro continente un’avanguardia dello sviluppo anche nei decenni a venire, naturalmente se usata in modo efficiente».

Visione internazionale

Moderati dal segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato, in alternanza a Spannaus hanno fornito elementi di riflessione sul contesto internazionale ai molti artigiani presenti all’auditorium di via Orzinuovi anche il professor Vittorio Emanuele Parsi e il presidente Eugenio Massetti. Parsi ha criticato la «vision» del presidente Usa, Donald Trump, in tema di dazi. «Se l’intento era procacciarsi finanziamenti per rilanciare l’industria americana non mi pare un’idea intelligente e nemmeno efficace. Si ha piuttosto l’impressione che questo genere di politica non si regga in piedi senza l’uso della forza, e questo sarebbe l’esatto contrario di tutto quello che Trump ha sempre detto di voler fare».

Per le società future invece il professore della Cattolica crede che «uno dei nodi del loro sviluppo, e della salvaguardia dell’equilibrio sociale, sarà comprendere come gestire il passaggio da un assetto in cui la maggioranza degli abitanti vivono sul territorio in modo stabile e stanziale, a uno in cui ci sarà molto più dinamismo».

Sul futuro delle imprese

L’intervento del presidente Massetti invece si è «preoccupato» di più del futuro delle imprese.

L'intervento di Eugenio Massetti - © www.giornaledibrescia.it
L'intervento di Eugenio Massetti - © www.giornaledibrescia.it

«L’ondata di protezionismo che torna a soffiare si sta traducendo in dazi, sussidi e blocchi che mettono a rischio la catena di fornitura globale e danneggiano soprattutto chi, come le nostre imprese, vive di export e di qualità. Le guerre commerciali non premiano il merito, ma il muscolo; non la trasparenza, ma il potere. E alla fine danneggiano tutti. Servono accordi commerciali ben negoziati, tra i grandi protagonisti economici (Usa, Cina, Europa, Brics), serve una diplomazia nazionale economica assertiva, serve una rete nazionale ed europea di sostegno all’ internazionalizzazione.

Sono gli elementi che giovano al sistema Brescia, un territorio con un Pil giornaliero di 138 milioni di euro, che genererà quest’anno oltre 50 miliardi di ricchezza, diventato la prima provincia d’Europa per valore aggiunto e per numero di occupati nel settore, oltre 160.000».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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