Economia

Saldi estivi al via ma 140.000 bresciani hanno già acquistato con sconti

La Redazione Web
Secondo Fismo Confesercenti pesano pre-saldi e promozioni irregolari. Nonostante ciò, stimata una spesa complessiva in provincia di 75 milioni di euro
Saldi estivi al via il 5 luglio
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Sabato 5 luglio torna l’appuntamento con i saldi estivi. Il volume d’affari complessivo stimato per l’intera stagione in provincia di Brescia, dove sono presenti poco meno di 1.300 imprese al dettaglio del settore moda, è di circa 75 milioni di euro.

I dati

La maggior parte dei consumatori prevede un comportamento multicanale: sei su dieci acquisteranno sia online sia in negozio fisico. Quest’ultimo, dopo anni in cui i consumatori hanno privilegiato i canali online, torna a essere centrale: circa un terzo (32%) di chi vuole comprare prevede di affidarsi esclusivamente ai punti vendita tradizionali, mentre solo il 7% sceglierà di fare shopping unicamente online. Il negozio viene nuovamente percepito come il canale più affidabile per veridicità degli sconti, sicurezza e convenienza degli acquisti, e soprattutto per la consulenza e l’assistenza all’acquisto, aspetto, quest’ultimo, peraltro mai in saldo. Un risultato significativo, vista l’attenzione dei consumatori, testimoniata anche dal fatto che il 70% di essi sostiene di verificare sempre il prezzo pieno su cui è applicato lo sconto del prodotto in saldo.

Le offerte anticipate

Secondo una indagine condotta da Ipsos Confesercenti sul fenomeno dei pre-saldi, nel Bresciano ammonta a quasi 15 milioni di euro di acquisti anticipati il volume di affari stimato prima dell’avvio ufficiale dei saldi veri e propri. Che è quanto mai esteso: a pochi giorni dall’inizio dei saldi – al via il 5 luglio in tutta Italia – oltre 140.000 bresciani hanno già approfittato delle offerte, spendendo in media circa più di 100 euro a testa. Del resto oltre la metà dei bresciani (52%) ha già ricevuto offerte. Le offerte anticipate prendono di mira soprattutto le fasce più giovani: il 22% tra i 18 e i 34 anni ha approfittato dei pre-saldi contro il 17% nella fascia 35–65 anni. Le donne (20%) risultano leggermente più propense all’acquisto rispetto agli uomini (17%).

«Servono regole più chiare anche per il web – torna a ribadire Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale –. Vendite promozionali, pre-saldi, sconti web e offerte via social aggirano di fatto la data ufficiale fissata dalle normative».

Le strategie

«Negli ultimi anni le strategie commerciali per anticipare la concorrenza si sono moltiplicate – commenta Francesca Guzzardi, presidente di Fismo Confesercenti –. Oggi il quadro normativo si scontra con una realtà che spesso sfugge ai controlli: un mercato parallelo di sconti e offerte che si muove con settimane di anticipo, online e offline. Va distinta la prassi – legittima – dei pre-saldi su invito, praticata da molti negozi specializzati, che propongono offerte personalizzate alla clientela più affezionata. Diversa è invece la questione degli sconti anticipati diffusi pubblicamente, in piena violazione delle norme regionali che prevedono divieti all’effettuazione di vendite promozionali nei periodi precedenti i saldi».

Guzzardi continua il discorso: «Soprattutto il web e i social network sono un vero far west promozionale, dove le offerte spuntano in ogni momento senza controlli né tutele, spesso senza indicazione chiara del prezzo iniziale. Un’area grigia che vale centinaia di milioni di euro, in cui la trasparenza è un’eccezione più che una regola. I confini tra saldi regolati e promozioni libere sono sempre più sfumati: è necessario un intervento normativo e di vigilanza, anche sul canale digitale, per garantire condizioni eque e trasparenti per tutti, imprese e consumatori».

Un evento apprezzato 

In conclusione i saldi di fine stagione rimangono comunque tra gli eventi commerciali più apprezzati dai consumatori. L’auspicio è che anche quest’anno si possano raggiungere i risultati della scorsa stagione. Certo rimane una criticità ormai strutturale: la data di avvio dei saldi è troppo anticipata. In teoria si tratterebbe di vendite di fine stagione, ma iniziano a poco più di una settimana dall’inizio dell’estate. «Torniamo a ribadire che, secondo noi, i saldi andrebbero spostati più avanti nel calendario, in modo da rispecchiare la loro reale natura e tutelare maggiormente le vendite a prezzo pieno, che sono fondamentali per la sostenibilità delle imprese».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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