Economia

L’effetto del caldo record nelle stalle e nei campi

Valerio Pozzi
Allevamenti di vacche e suini sotto stress, con cali produttivi. Mais, cereali e orticoli chiedono acqua
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Allevamento e agricoltura nella morsa del caldo
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Una fornace. Non c’è scarsità di acqua, ma si boccheggia per il troppo caldo. E a pagare il conto, fra gli altri, è il settore agricolo: dagli animali alle coltivazioni vegetali. Ce ne è per tutti. Il caldo record di questi giorni assedia le fattorie bresciane dove le vacche stressate dalle alte temperature, afa e insetti, stanno producendo in media il 10% di latte in meno rispetto ai periodi normali. «Stiamo mettendo in campo tutte le soluzioni necessarie per difendere i nostri animali dall’assedio dell’afa – conferma Enrico Bettoni, produttore di latte di Torbole Casaglia – nella nostra stalla sono in funzione sistemi di ventilazione e doccette perché l’azione combinata di acqua e ventole agisce sul manto degli animali, abbassando la loro temperatura corporea».

Per Luigi Barbieri, allevatore e membro di giunta di Confagricoltura Brescia: «le temperature troppo elevate di questi giorni causano nelle vacche il cosiddetto stress termico, che provoca cali produttivi potenziali fino al 40%.

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Caldo anomalo, i rimedi per il bestiame

Una sciagura che viene evitata grazie al fatto che noi allevatori, in questi anni, abbiamo investito in tecnologie avanzate di raffrescamento, che sono in grado di abbassare le temperature delle stalle anche di dodici gradi».

Suinicoltura

Anche il settore suinicolo risente in modo molto pesante del caldo, rischiando di perdere fino ad un quarto della produttività. «Il caldo eccessivo è sempre un problema per i suini – spiega Ivan Valtulini, sezione suinicola di Confagricoltura – perché non sudano e hanno difficoltà a disperdere il calore corporeo, quindi mangiano molto di meno. È una criticità soprattutto nelle scrofe che stanno allattando, che vanno in stress e deperiscono, e nei suinetti, che si alimentano di meno».

Nuovi provvedimenti restrittivi per arginare il virus della Psa
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Ecco perché, come precisa Claudio Cestana allevatore di Manerbio «contro caldo e afa i ventilatori nelle stalle sono posizionati dietro un radiatore di acqua in modo che gli animali vengono raffrescati. Inoltre aggiungiamo alla razione alimentare integratori vegetali che servono ad abbassare la temperatura corporea».

Avicoltura

Anche per gli avicoli le preoccupazioni sono tante. Diego Gualeni, produttore avicolo socio di Confagricoltura: «le alte temperature possono avere un impatto significativo sugli allevamenti avicoli, causando stress termico che incide negativamente su tutta la filiera. Le conseguenze potrebbero essere: una possibile riduzione nella deposizione di uova, un possibile aumento della mortalità e un possibile peggioramento della qualità del prodotto finale. Fortunatamente le moderne tecnologie consentono di mantenere condizioni ambientali ottimali all’interno degli allevamenti, garantendo il benessere degli animali».

Laura Facchetti, produttrice e presidente di Coldiretti Brescia, rimarca come «la maggior parte delle strutture sono tecnologicamente efficienti a livello di impianti di raffreddamento e gli animali hanno in generale una situazione di ambiente interno di confort. In pochi casi, quelli con strutture più vecchie, si registra inappetenza e crescita rallentata».

Cereali, frutta e verdura

Per il comparto vegetale, in particolare serre e piante da frutta si registrano i primi timori nelle maturazioni forzate. «I prodotti in serra sono un po’ in sofferenza, nonostante le strutture siano ombreggiate. La frutta in campo risente invece del caldo, ma non in modo eccessivo: basta mantenere la giusta irrigazione. La verdura fuori campo, trovandosi all’ombra degli alberi, se la cava. La vera difficoltà di questi giorni – sottolinea Cristian Titoldini di Rodengo Saiano – è per noi che lavoriamo sotto il sole. Per le colture la sofferenza caldo non è uguale alla sofferenza da siccità, è molto più lieve, non c’è ancora carenza d’acqua quindi andiamo avanti».

Ad esempio, per i meloni, evidenzia Giuseppe Cazzoletti produttore di Mairano «al momento la situazione è sotto controllo, già la settimana scorsa abbiamo effettuato le tinteggiature, applicando una polvere di roccia chiamata Caolina, che ha un effetto riflettente e protegge i frutti dai raggi solari.

Potrebbe essere anticipata la vendemmia
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La maturazione rallenta, la pianta non è in sofferenza vera e propria con queste temperature tende a «lavorare» meno. Per Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia e cerealicoltore: «mais e altri cereali, ortaggi e frutta potrebbero subire rallentamenti nel loro processo di crescita e, di conseguenza, portare alla riduzione dei raccolti. Al momento non siamo ancora in emergenza idrica, ma l’evaporazione accelerata dei terreni richiede irrigazioni frequenti. Da qualche tempo stiamo sperimentando varietà più resistenti alla siccità ed è in corso un ampio confronto con la Regione per sperimentare le Tea sul mais».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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