Economia

Beretta Holding, in cassa 360 milioni pronti per acquisizioni

Il gruppo di Gardone Valtrompia conta 32 società e chiude il bilancio 2020 con ricavi di 810 milioni, utile netto di 93,3 milioni
I fratelli Pietro e Franco Gussalli Beretta - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
I fratelli Pietro e Franco Gussalli Beretta - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
AA

L’ultimo colpo messo a segno dalla famiglia Gussalli Beretta risale allo scorso febbraio, con l’acquisizione dell’inglese Holland & Holland, marchio icona delle armi sportive extra-lusso, titolare di due Royal Warrant, l’onorificenza rilasciata dalla famiglia reale, e la cui notorietà è pari a brand del calibro di Bentley o Rolls Royce. Piccola acquisizione (il fatturato non supera i 7 milioni di euro), ma grande operazione di marketing che ha aggiunto prestigio al gruppo.

Poca cosa - verrebbe comunque da dire - guardando la potenza di fuoco che si trova nella «cassaforte» di Beretta Holding SA: ovvero una posizione finanziaria netta che nel bilancio 2020 era positiva per 360 milioni; liquidità disponibile per una grande acquisizione.

Il presidente Pietro Gussalli Beretta, uomo notoriamente schivo e riservato, non si sbilancia: «Sto esaminando molte alternative; stiamo trattando su più fronti, ma come può immaginare focalizzare operazioni non è semplice. Siamo leader riconosciuti nel settore delle armi portatili leggere, in quelle dedicate all’attività sportiva e venatoria e alla difesa personale: nel mirino ci sono realtà che possano essere complementari al nostro target di destinatari finali che sono i cacciatori, i tiratori sportivi, i poliziotti, i militari». L’obiettivo è la crescita. Raggiungere dimensioni adeguate alle sfide imposte dalla globalizzazione e dall’agguerrita competizione con i colossi cinesi e statunitensi. «Beretta Holding nasce proprio con questa mission - chiosa il presidente e amministratore delegato della holding -. L’Italia e Gardone Valtrompia sono la culla del nostro gruppo dove tutto è iniziato, ma la strategia - mia e di mio fratello Franco - è chiara: crescere di dimensioni, e accrescere ancor più l’internazionalizzazione. Strada irrinunciabile, nel settore militare come più in generale per la manifattura italiana, per competere nel mondo».

Le 32 società controllate da Beretta Holding nel mondo - © www.giornaledibrescia.it
Le 32 società controllate da Beretta Holding nel mondo - © www.giornaledibrescia.it

Beretta Holding SA, con sede in Lussemburgo, controlla 32 società specializzate nei settori delle armi portatili leggere, nei prodotti di abbigliamento ed accessori per lo sport e militari e nei prodotti di visione notturna e diurna. Il bilancio consolidato 2020 segna un fatturato pari a 810 milioni di euro, 130 milioni di euro in più rispetto ai 685 milioni del 2019; l’Ebitda è di 145,4 milioni (era di 100 milioni nel 2019); l’utile netto consolidato è da capogiro e supera i 93,3 milioni di euro (58 milioni nel 2019). I prodotti «nonfirearms» rappresentano circa il 28% del giro d’affari complessivo: con la divisione ottiche (i marchi della tedesca Steiner e della statunitense Burris) che realizza vendite per 108 mln; mentre la divisione abbigliamento ed accessori 39 mln.

«È stato un anno molto positivo, la crescita è arrivata soprattutto dagli Stati Uniti che rappresentano storicamente una quota vicina al 50% del nostro giro d’affari complessivo - commenta Pietro Gussalli Beretta -. Le tensioni e l’instabilità sociale dovuta alla criminalità hanno indubbiamente spinto le vendite di armi. Ad influire positivamente è stato anche il lockdown: nelle aree di campagna la gente ha avuto più tempo per andare a caccia». Nel 2020 il gruppo ha fatto investimenti per 25,4 milioni, di cui oltre il 60% dedicati alle società italiane con focus sull’automazione e la trasformazione digitale dei processi di vendita; mentre la spesa per ricerca e sviluppo è stata pari a 18,2 milioni. I soli investimenti di Beretta Industrie - sub-holding controllata al 100% dalla Holding e che detiene le partecipate del gruppo Fabbrica d’Armi Beretta, Benelli Armi, Uberti e Meccanica del Sarca - sono stati pari a 15 milioni.

Franco Gussalli Beretta, è anche presidente di Confindustria Brescia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Franco Gussalli Beretta, è anche presidente di Confindustria Brescia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

«È necessario cercare di restare un passo davanti alla concorrenza, per questo servono impianti e macchinari di ultima generazione e investimenti in innovazione tecnologica - spiega -. Il made in Italy è simbolo di eccellenza riconosciuta nel mondo. Di una cosa sono convinto: le aziende manifatturiere italiane potranno avere un grande futuro se sapranno investire in tecnologia, crescere di dimensione ed internazionalizzarsi».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato