Cultura

«Il mio libro su Ken: grazie a Ryan Gosling è più popolare di Barbie»

Giulia Camilla Bassi
Il bresciano Massimiliano Capella, storico dell’arte e della moda, ha scritto un libro sullo storico fidanzato di Barbie: è il primo volume ufficiale approvato da Mattel
La copertina del libro dedicato a Ken
La copertina del libro dedicato a Ken
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Dopo aver raccontato la bambola Barbie come icona di emancipazione e mito pop in «Barbie. The Icon Celebration», Massimiliano Capella, storico dell’arte e della moda, direttore della Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani, torna ad esplorare il mondo Mattel con uno sguardo inedito, questa volta rivolto a Ken, lo storico fidanzato della bambola più amata al mondo. Nel volume «I am Ken. Storia e stile» (in uscita il 7 novembre per 24 Ore Cultura), realizzato in collaborazione con Mattel, Capella ripercorre sei decenni di evoluzione estetica e sociale del celebre personaggio, delineando un ritratto puntuale della mascolinità occidentale attraverso la moda e il costume.

Dalla sua prima apparizione negli anni Sessanta, fino alla cosiddetta «Kenaissance» – la nuova ondata di popolarità esplosa con il film di Greta Gerwig — Ken si rivela un archetipo maschile complesso, specchio di trasformazioni profonde. Ne nasce un viaggio sorprendente, in cui la cultura pop si fa linguaggio e strumento di lettura della contemporaneità. Lo abbiamo incontrato per ripercorrerlo insieme.

Professore, come è nato il progetto «I am Ken»?

Inizialmente ho provato a resistere, perché non volevo farlo… ma poi ho ceduto. «Barbie. The Icon Celebration» è stato un successo globale, tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, finlandese e polacco. Dopo l’uscita del film, anche da parte di Mattel si è aperta un’attenzione inedita nei confronti della figura di Ken. All’interno della pellicola, infatti, il personaggio interpretato da Ryan Gosling ha avuto quasi più successo di Barbie ed è stato persino l’unico candidato agli Oscar come attore non protagonista. Era arrivato il momento di scrivere di lui, su cui non esisteva nulla, al contrario di Barbie. «I am Ken. Storia e stile» è il primo volume ufficiale e approvato da Mattel dedicato esclusivamente al personaggio.

Una pagina del libro di Capella
Una pagina del libro di Capella

Che tipo di percorso propone nel libro?

Ken è la figura centrale e ci guida alla scoperta dell’evoluzione dell’estetica, dello stile e del gusto della moda maschile, dal 1961 – anno della sua comparsa – fino a oggi. Così come avevo fatto con Barbie, anche attraverso Ken racconto le trasformazioni della società occidentale in oltre sei decenni di storia, una prospettiva estremamente interessante. Il cuore del libro è la timeline in cui ripercorro la storia di Ken: come è nato e come si è trasformato. Parallelamente, per ogni anno, racconto ciò che accade nel mondo in ambito artistico, politico, sociale, di moda e di stile, prevalentemente maschile, in stretta connessione con l’evoluzione di Ken.

Barbie nasce nel 1959, Ken solo due anni più tardi. Come arriva sul mercato?

Ken nasce da una richiesta esplicita del pubblico, che si era già innamorato di Barbie e chiedeva con forza che le sue storie avessero un legame con la vita reale e quotidiana dei giovani americani. Serviva un accompagnatore, un fidanzato, una figura capace di completare quella narrazione che i piccoli americani costruivano vestendo e svestendo Barbie. Ken si presenta fin da subito come l’unico eroe americano che in realtà è un anti-eroe, a differenza di tutte le figure maschili dell’epoca, legate al mondo dell’intrattenimento o dei giocattoli in senso stretto. Il suo modello d’ispirazione è Dwayne Hickman, l’attore che interpretava Dobie nella serie televisiva «The Many Loves of Dobie Gillis», che spopolò tra il 1959 e il 1963. Dobie è la figura del classico ragazzo americano della porta accanto: l’amico rassicurante, legato a una formazione da college universitario. Ken guarda proprio a questo modello: non è l’eroe muscoloso, non ha superpoteri, ma è un personaggio pensato per affiancare Barbie senza oscurarne il mito.

La sua figura negli anni è profondamente evoluta…

Da classico bravo ragazzo, il personaggio cambia soprattutto attraverso le trasformazioni del fisico. Dal primo modello, il cosiddetto Flock Hair Ken, evolve attraverso le variazioni dell’acconciatura, della fisionomia e del guardaroba, diventando un protagonista assoluto di tutte le tendenze sociali ed estetiche dagli anni Sessanta ad oggi. Ken si trasforma in almeno otto diversi modelli di corporatura, con sette tonalità di pelle e nove forme del viso differenti. Si evolve in tutti i modelli possibili, fino a rappresentare la globalità.

  • L'evoluzione di Ken negli anni
    L'evoluzione di Ken negli anni - «I am Ken, storia e stile»
  • L'evoluzione di Ken negli anni
    L'evoluzione di Ken negli anni - «I am Ken, storia e stile»
  • L'evoluzione di Ken negli anni
    L'evoluzione di Ken negli anni - «I am Ken, storia e stile»

Possiamo dire che Ken non è maschilista?

Ken è stato l’unico eroe americano che non ha mai avuto paura di sostenere la donna, lasciando grande spazio all’evoluzione e all’affermazione di Barbie. È rimasto volutamente in secondo piano, aprendosi completamente a questa dimensione di femminismo. Ed è proprio questa la chiave di lettura che propongo nel libro: Ken come il più grande sostenitore delle battaglie femminili e femministe degli ultimi quarant’anni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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