«Sì» alle concessioni per estrarre sabbia e ghiaia dai fiumi bresciani

«Sì» alle concessioni per estrarre materiali dai fiumi lombardi. Ghiaia, sabbia e pietre che nei corsi d’acqua possono rappresentare un ostacolo e quindi un pericolo. E che, una volta asportate, possono rivelarsi utili nel settore delle costruzioni. A stabilirlo è stata la Giunta regionale su proposta dell’assessore a Enti locali e Montagna, Massimo Sertori, di concerto con i colleghi Claudia Maria Terzi (assessore a Infrastrutture e Opere pubbliche) e Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi).
Dove e cosa
L’operazione interessa sei luoghi della nostra provincia: le concessioni in vista riguarderanno il torrente Blè a Cerveno, il Grigna tra Esine e Berzo Inferiore, il Vantone all’altezza della foce al lago d’Idro, il Lembrio a Lodrino, il Barbarano a San Michele di Gardone Riviera e il fiume Oglio in due località di Malonno. In totale i primi interventi previsti in Lombardia sono 26. In ciascun caso le concessioni riguarderanno un minimo di mille metri cubi e un massimo di 10mila. Il materiale che potrà essere estratto - a titolo oneroso per il concessionario - comprende ghiaia, sabbia, misto granulare, limo argilloso, pietre e massi. La classificazione può servire a definirne il valore economico, soprattutto nell’ambito delle costruzioni.
Procedura
Da Palazzo Lombardia fanno sapere che le disposizioni per la concessione all’escavazione vengono definite dall’autorità idraulica competente per il corpo idrico, mentre gli altri interventi sul reticolo di competenza regionale saranno gestiti dagli Uffici territoriali regionali (Utr).
Le imprese interessate all’estrazione e all’utilizzo dei materiali saranno invitate a partecipare a gare pubbliche per la realizzazione degli interventi, il cui andamento è legato alle condizioni di mercato. Le gare, come annuncia l’assessore Sertori, «saranno espletate nelle prossime settimane. Quindi, a breve, partiranno i lavori». Nella nostra provincia le estrazioni più consistenti riguarderanno Malonno (due interventi da 10mila metri cubi ciascuno), la foce del Blè a Cerveno (10mila metri cubi) e il torrente Grigna tra Esine e Berzo Inferiore (altri 10mila mc).
Obiettivi
Il provvedimento in questione si inserisce in un programma volto a rendere più sicuri i corsi d’acqua incentivandone la manutenzione continua. A tal proposito l’assessore osserva che «l’estrazione di sabbia, ghiaia o altro materiale litoide dagli alvei dei corsi d’acqua in aree ben localizzate e circoscritte rappresenta un’operazione di manutenzione dell’alveo e di ripristino delle funzionalità idrauliche dei corsi d’acqua.
Perseguendo l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza dei cittadini questi interventi di difesa del suolo e di regimazione idraulica esplicano una funzione di prevenzione del rischio idrogeologico, prevenendo fenomeni straordinari che possono provocare danni anche ingenti. Inoltre - conclude Sertori - consentono di migliorare i servizi di navigazione». L’assessore Terzi aggiunge che si tratta di «interventi a tutela del territorio e che mirano anche a una valorizzazione economica».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.