Basta veleni: «Brescia rischia di ritornare discarica d’Italia»

Paola Gregorio
Secondo il gruppo, la provincia «si trova di fronte all’ennesima minaccia ambientale a causa della revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti
Il tavolo Basta veleni - © www.giornaledibrescia.it
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«Brescia rischia di tornare ad essere la discarica nazionale»: è la denuncia del tavolo Basta veleni per il quale la nostra provincia «si trova di fronte all’ennesima minaccia ambientale a causa della revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti». Di qui un appello urgente, al Pirellone e alla Provincia perché stralcino Brescia dalla revisione e mantengano il fattore di pressione – che introduce una soglia oltre la quale non si possono ampliare le discariche o realizzarne di nuove – come criterio escludente: il tavolo ha già chiesto un incontro all’assessore regionale all’Ambiente, il bresciano Giorgio Maione, e al presidente della Provincia Emanuele Moraschini.

La revisione

«È in atto il percorso di Vas per la revisione del piano che ripropone un livello insostenibile di pressione di cave e discariche – premette Raffaella Giubellini – . Abbiamo presentato delle osservazioni».

Il Consiglio provinciale nel 2018 aveva approvato all’unanimità la mozione che chiedeva al Broletto di farsi portavoce della richiesta di moratoria di Basta Veleni per il blocco all’apertura di nuove discariche per i cinque anni a venire. A Moraschini Basta Veleni chiederà di riprendere in mano la mozione.

«Il nostro timore è che possano arrivarne di nuove – aggiunge Luciano Scalvini – . La revisione consentirebbe la localizzazione di impianti di trattamento rifiuti a 15 chilometri dai siti di bonifica, rischiando di trasformare questi ultimi in grandi discariche. Su 23 in Lombardia, 12 sono a Brescia».

Criteri più rigidi

«La nostra provincia ha già pagato molto per la gestione dei rifiuti. È sempre stato un grande business – ricorda Roberto Bussi - . Dal 2013 al 2022 Brescia ha smaltito il 70% per cento dei rifiuti industriali e dei rifiuti industriali pericolosi dell’intera Lombardia. Ecco perché riteniamo che il fattore di pressione sia fondamentale per distribuire lo smaltimento in tutta la Lombardia. Non solo deve essere mantenuto ma deve avere anche criteri più rigidi».

Basta Veleni chiede anche una revisione del Piano provinciale cave, includendo un fattore di pressione che regoli l’attività estrattiva. «Anche per le cave chiediamo una moratoria o il limite del 3% di utilizzo dei terreni agricoli comunali per le cave come nella Regione Veneto», specifica Eugenio Fasser.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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