Pronto soccorso, i bresciani impiegano in media 20 minuti per arrivarci

Gli accessi ai Ps della Provincia sono undicimila a settimana: quasi il 70% sono codici bianchi e verdi
Il pronto soccorso dell’Ospedale Civile - © www.giornaledibrescia.it
Il pronto soccorso dell’Ospedale Civile - © www.giornaledibrescia.it
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«Forza, si va in pronto soccorso». Detto, fatto. In quindici minuti se si abita a Trenzano, una trentina se si parte da Pertica Bassa, più di un’ora se ci si trova in vacanza a Tremosine. A calcolare la distanza – misurata in minuti da trascorrere in auto – tra ciascun paese bresciano e il pronto soccorso più vicino è stato il nostro ricercatore Elio Montanari.

I tempi

È emerso che - considerando solo le strutture afferenti alle quattro Asst bresciane (Spedali Civili, Garda, Franciacorta e Valcamonica) – in media servono una ventina di minuti. Sotto la mezz’ora ci sono, ad esempio, le partenze da Gambara, Adro e Pezzaze. Sopra i trenta minuti realtà come Gargnano, Collio e Idro. Oltre i quaranta – che non è poco – Tignale, Limone e Bagolino. E più di un’ora Tremosine (63) e Magasa (66).

Gli accessi

La questione riguarda non poche persone. Basti pensare che nel mese di giugno i pronto soccorso del territorio di Ats Brescia, che comprende tutta la nostra provincia esclusa la Valcamonica, hanno superato i 10.000-10.200 accessi a settimana. Accessi ai quali vanno aggiunti gli oltre 800 registrati, sempre ogni sette giorni, al pronto soccorso di Esine afferente all’Asst Valcamonica, azienda inserita – insieme alla provincia di Sondrio e all’Alto Lario – nel territorio di Ats Montagna. Per un totale, nel Bresciano, di oltre undicimila accessi.

Mix di situazioni

Rispetto a maggio e aprile, in questo periodo di ferie e turismo, si segnala un leggero aumento. Così come rispetto al giugno degli anni precedenti (il 2021, però, non fa testo perché molto influenzato dalla pandemia). Agli Spedali Civili ci spiegano che l’afa non ha messo sotto pressione la struttura: «In questo periodo di caldo intenso il pronto soccorso non ha registrato un quantitativo anomalo di accessi, ma numeri sostanzialmente in linea con le settimane precedenti». Le alte temperature, certo, «contribuiscono ad acuire alcune situazioni di fragilità. Per questo la nostra Asst, in attuazione del "Piano Caldo" sottoscritto con Ats Brescia, prevede una progettualità finalizzata a garantire la continuità di cura per i pazienti fragili, attraverso interventi clinico-assistenziali mirati (come sorveglianza telefonica attiva e/o accesso domiciliare), durante i periodi caratterizzati da ondate di calore».

I pazienti

In caso di pazienti segnalati dal medico di famiglia, dalla continuità assistenziale (ex guardia medica) e dal pronto soccorso, il medico di continuità assistenziale – nel primo turno utile – è, infatti, tenuto a prendere in carico le richieste pervenute facendo telefonate o recandosi a casa delle persone fragili. Confermano che il caldo non ha inciso sull’attività d’emergenza-urgenza anche Angelo Meloni ed Elia Croce, rispettivamente direttore sanitario e sociosanitario della Poliambulanza, realtà il cui pronto soccorso lo scorso anno ha registrato oltre 88mila accessi (in crescita del 19,5% rispetto a dieci anni prima) piazzandosi, per questo motivo, al sesto posto in Lombardia. «Tra primavera ed estate viaggiamo attorno ai 300 accessi al giorno – spiegano Meloni e Croce –. Le persone arrivano in pronto soccorso per un mix di motivi: traumi, scompensi cardiaci, gastroenteriti. Ragioni, insomma, comuni, non influenzate dalle alte temperature. Probabilmente anche grazie al fatto che il "Piano Caldo" di Ats Brescia e le limitazioni imposte dalla Regione stanno funzionando».

Codici verdi e bianchi

Nella maggior parte dei casi, come sempre, si tratta di codici verdi e bianchi, ossia «situazioni differibili. Purtroppo, da noi come altrove, rappresentano il 68% del totale». Circa le ragioni per le quali tante persone si affidino – spesso impropriamente – ai pronto soccorso Meloni e Croce parlano di «una questione culturale. I pronto soccorso attirano per la loro pronta disponibilità e perché offrono la sicurezza di ottenere tutto in tempi brevi. Molti vi bussano per aggirare il nodo delle liste d’attesa o perché in estate al posto del loro medico di famiglia c’è un sostituto che non conoscono».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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