Partecipate, la Loggia affida a Ernst&Young lo studio per il riassetto

L’obiettivo è individuare il modello più adatto per razionalizzare la struttura delle società e rendere più efficace la gestione dei servizi pubblici
Palazzo Loggia, sede della Giunta e del Consiglio comunale della città - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Loggia, sede della Giunta e del Consiglio comunale della città - © www.giornaledibrescia.it
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Il Comune di Brescia ha affidato alla società Ernst&Young l’incarico di realizzare una business due diligence - un’analisi strategica, organizzativa ed economico finanziaria - finalizzata a definire il futuro assetto delle società partecipate, in linea con gli indirizzi approvati dal Consiglio comunale di settembre. L’obiettivo è individuare il modello più adatto per razionalizzare la struttura delle partecipate e rendere più efficace la gestione dei servizi pubblici, migliorando al tempo stesso la capacità di investimento del Comune.

L’analisi

L’analisi partirà da una ricostruzione completa dell’attuale architettura societaria. Verranno verificati gli assetti di controllo, la catena delle partecipazioni e la coerenza tra le missioni delle singole società e le priorità dell’Amministrazione. Sarà valutato anche il ruolo concreto che ogni realtà svolge nel sistema pubblico bresciano. Ernst&Young analizzerà l’organizzazione interna delle partecipate, le loro performance operative, i processi, i contratti e i rapporti con il Comune. Dal punto di vista economico finanziario, verranno esaminati gli ultimi tre bilanci, la redditività, gli investimenti, le fonti di finanziamento, gli asset materiali e immateriali e l’eventuale presenza di contenziosi.
Il fine è capire, in modo rigoroso e documentato, quale valore ciascuna società genera per l’Ente. Sulla base di queste analisi preliminari, il Comune potrà valutare diverse opzioni di riassetto.

Possibile riassetto

Tra queste, la possibile creazione di una holding in versione pura o mista, a seconda del livello di attività operativa, e la creazione di una società consortile, che svolga servizi condivisi a beneficio delle partecipate e delle Fondazioni cittadine. Infine, verranno considerate soluzioni alternative, come la riorganizzazione degli oggetti sociali od operazioni straordinarie (scissioni, conferimenti, cessioni di attività).

Per ogni scenario proposto, Ernst&Young realizzerà valutazioni puntuali sulla sostenibilità economica e finanziaria, stimando costi, benefici, impatti sui bilanci e possibili economie di scala. Verrà redatto anche un business plan triennale, che quantifichi gli effetti delle diverse soluzioni, compresi i risparmi e le ricadute sugli affidamenti e sui contratti di servizio.

Sistemi di controllo

Un elemento centrale del lavoro riguarda i sistemi di controllo. La società affidataria dell’appalto definirà modelli decisionali più chiari e allineati agli obiettivi del Comune, proponendo anche nuovi strumenti di controllo e un sistema di reportistica periodica, che consenta all’Amministrazione di monitorare l’andamento delle partecipate in modo costante e basato su dati aggiornati.

Saranno, inoltre, proposti meccanismi per garantire separazione e trasparenza nei casi in cui la titolarità degli asset e la gestione dei servizi siano concentrate nello stesso soggetto, evitando possibili conflitti di interesse.
La riorganizzazione sarà accompagnata da una valutazione accurata dei rischi finanziari e delle loro possibili ricadute sul bilancio comunale, con attenzione ai limiti normativi sui trasferimenti economici tra società, ai livelli di indebitamento e agli obblighi previsti dalla finanza pubblica.
È previsto un piano di monitoraggio continuo dei rischi, con indicatori dedicati e strategie di mitigazione.

Tempistiche

Il servizio affidato a Ernst&Young dovrà concludersi al massimo entro nove mesi dall’avvio.
Gli obiettivi attesi sono significativi: aumentare la capacità di investimento delle partecipate, migliorare la sostenibilità finanziaria, ridurre i costi del debito, ottenere risparmi strutturali grazie a nuovi modelli organizzativi, ampliare – nei limiti previsti dalla legge – la quota di servizi erogati anche a terzi, valorizzando il personale attraverso una più efficace organizzazione delle competenze.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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