Civile, via al bando internazionale: ipotesi lavori a inizio 2028

L’esito verrà comunicato a gennaio. L’operazione prevede due fasi, maxi riqualificazione da oltre 500 milioni di euro
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Ospedale Civile del futuro: pubblicato il bando
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Avanti per l’ospedale del futuro: la Asst Spedali Civili cerca realtà interessate a mettere nero su bianco il progetto di fattibilità tecnico-economica da porre a base di gara per la maxi riqualificazione da oltre 500 milioni di euro. Il concorso internazionale è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. A bandirlo è stata Aria Spa sulla base del Documento di indirizzo alla progettazione elaborato da un team di esperti della Fondazione Politecnico di Milano con la collaborazione del professore dell’Università di Brescia Maurizio Tira. Il direttore generale della Asst Luigi Cajazzo esprime «soddisfazione per questo obiettivo raggiunto nei tempi indicati» e ringrazia «per l’ottimo lavoro di squadra» tutti gli enti che hanno dato impulso all’operazione aderendo al protocollo d’intesa firmato lo scorso dicembre a Palazzo Loggia (oltre al Civile, si tratta di Regione, Provincia, Comune, Ats Brescia e UniBs).

Prossime tappe

L’iter dell’operazione – annunciata ufficialmente nell’aprile 2021 dall’allora assessora regionale al Welfare Letizia Moratti – è ancora lungo: il vincitore del concorso verrà individuato a gennaio; seguiranno la definizione del progetto esecutivo e la gara per aggiudicare i lavori. Si stima, a tal proposito, che il cantiere possa iniziare nei primi mesi del 2028. Riguarderà la fase «1» del maxi intervento. Quella che interessa l’area più a nord del comparto ospedaliero e prevede l’abbattimento del Satellite e della palazzina degli Infettivi (per un totale di 85mila mq di superficie lorda di pavimento) e la costruzione del nuovo Main Hospital, del Children Hospital e del nuovo dipartimento Emergenza-urgenza. Seguiranno, nella fase «2», interventi di riqualificazione e ammodernamento degli spazi esistenti.

Il programma prevede l'abbattimento del Satellite - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Il programma prevede l'abbattimento del Satellite - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it

I fondi

«I fondi ci sono», assicura Cajazzo: per la prima fase la Regione ha previsto lo stanziamento di «274 milioni più altre somme aggiuntive. C’è inoltre l’impegno a finanziare anche il resto dell’operazione». Durante i lavori il direttore generale non nega che «ci saranno disagi. L’intenzione è quella di garantire la continuità assistenziale nel presidio senza ricorrere a spazi esterni. Il concorso al via martedì ci permetterà di individuare le soluzioni più innovative anche in tal senso». Stando al Documento di indirizzo alla programmazione la fase «1» dovrebbe essere eseguita in tre step. Il primo prevede l’abbattimento della Scala 7 del Satellite e di tutto il padiglione Infettivi senza intervenire sul Pronto soccorso. Il secondo implica la costruzione dei nuovi spazi nell’area liberata; il trasferimento delle attività esistenti negli ambienti appena costruiti; la demolizione di ciò che resta del Satellite e di parte del suo collegamento con il Monoblocco D. In un terzo momento si dovrebbe, poi, provvedere all’edificazione della possibile volumetria residua, all’inserimento delle funzioni non ancora collocate nei nuovi spazi e al completamento delle aeree esterne.

La mission

Dagli Spedali Civili precisano che la maxi operazione mira a «superare diverse criticità strutturali e organizzative dell’attuale presidio attraverso la realizzazione di un nuovo assetto ospedaliero che assicuri flessibilità e modularità del modello organizzativo, ottimizzazione dei percorsi interni, integrazione dell’offerta ospedaliera e territoriale, centralità della vocazione didattica e di ricerca dell’Azienda e sostenibilità ambientale. Non si tratta, pertanto, di una semplice ristrutturazione, ma - sottolineano dal Civile - di una importante evoluzione organizzativa e funzionale che intende rispondere alle sfide sanitarie contemporanee attraverso un approccio innovativo basato su digitalizzazione, modularità e integrazione con il tessuto urbano della città».

Otto poli

Nel dettaglio, come ricorda il direttore Cajazzo, «questo modello implicherà la riorganizzazione del presidio per intensità di cura seguendo la direttrice Nord-Sud». Si andrà dall’alta intensità prevista a Nord (Main Hospital) a quella bassa localizzata a Sud, nell’Ospedale di giorno che comprenderà poliambulatori, Radiologia, centro prelievi, Dialisi e Riabilitazione. Le altre sei macro-aree saranno: Cancer center, Low-care, Ospedale dei bambini, Punto nascita, Post-acuzie e Medicina. Alla definizione di queste linee guida – che ispireranno i prossimi progetti concreti – si è arrivati dopo aver valutato e scartato tre alternative, come l’utilizzo delle strutture esistenti, la realizzazione di un ospedale esterno ex-novo e la delocalizzazione del nuovo Main Hospital da abbinare alla riqualificazione della sede storica.

La polemica

Il vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono (Pd), da sempre interessato alla maxi operazione del Civile, definisce «buona cosa la gara europea appena indetta. Certo è che, non avendo optato per il bando integrato, i tempi sono lunghi e il percorso è farraginoso. Dall’annuncio dell’allora assessore Letizia Moratti all’invio a Roma dello studio di fattibilità, avvenuto, come ho appreso presentando un’interrogazione in Consiglio regionale, solo a fine marzo, sono passati ben quattro anni. Ricevuto lo studio, il Ministero ha ora 8-12 mesi per esprimersi e dare il via libera ai fondi statali passati alla Regione per la prima fase di intervento. Tra interrogazioni e richieste di accesso agli atti continuerò ad essere un pungolo costante perché ritengo questa operazione strategica».

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