Fondazione Mille Miglia, incontro in Loggia: «Siamo sulla buona strada»
Motori di nuovo accesi, ma con prudenza, nel lungo tragitto verso una pace istituzionale attorno alla Mille Miglia. Dopo mesi di tensioni, recessi, carte bollate e silenzi reciproci, Aci Brescia, Fondazione Mille Miglia e Museo Mille Miglia si sono ritrovati allo stesso tavolo. È successo in Loggia, su invito della sindaca Laura Castelletti, che ha promosso un incontro riservato nella sala giunta del Comune.
Il tavolo
L’appuntamento si è tenuto nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 9 giugno, con inizio alle 17.30 e una durata contenuta in un’ora. Attorno al tavolo, oltre alla prima cittadina, sedevano Pasquale Angelini, vicepresidente dell’Automobile Club, Davide Peli, numero uno del Museo, ed Enrico Zampedri, presidente della Fondazione. All’uscita, sorrisi distesi e pochi commenti.
Ma a parlare, poco dopo, è stata proprio Castelletti: «Il dialogo si era interrotto a novembre, mi sembra importante ricominciare a guardare nella direzione di un futuro da condividere. Presto ci sarà un ulteriore appuntamento proprio per approfondire i temi che ci possono unire. Siamo sulla strada buona? Penso di sì, perché il fatto che abbiamo scelto di rincontrarci indica che c’è una volontà di proseguire». Un messaggio che conferma la volontà, da parte dell’Amministrazione comunale, di favorire una soluzione che riconnetta le varie anime della Freccia rossa, dopo una frattura che ha attraversato istituzioni, enti e opinione pubblica.
La vicenda
La scintilla si era accesa a fine 2024, quando il Museo Mille Miglia aveva scelto di non aderire al protocollo d’intesa per la nascita di una Fondazione condivisa. Una decisione che aveva portato alla revoca, da parte del Comune, della delibera che sanciva il progetto a tre con Aci. Poco dopo, lo stesso Automobile club aveva comunicato il proprio recesso dall’associazione che gestisce il Museo e aveva intimato alla struttura di non usare più il nome Mille Miglia a partire dal 16 gennaio. Ne era seguita una diffida del Museo nei confronti dell’Aci, con toni duri e accuse reciproche, fino al deposito di un ricorso cautelare da parte dell’Automobile Club e della sua società in house 1000 Miglia srl.
Quel ricorso è stato respinto pochi giorni fa dal Tribunale di Brescia, che ha stabilito che il recesso esercitato dall’Aci il 23 dicembre 2024 sarà efficace solo dal 31 dicembre 2025: fino ad allora la struttura di Sant’Eufemia potrà continuare a usare il marchio Mille Miglia. «Deve essere esclusa l’efficacia immediata del recesso ad nutum», ha scritto il giudice Davide Scaffidi, che ha rigettato anche la tesi secondo cui ci fosse una giusta causa per l’uscita anticipata. L’Automobile Club, dal canto suo, ha già preannunciato ricorso contro l’ordinanza, ribadendo la necessità di tutelare i diritti dell’ente, «ancor più cogente dopo la sottoscrizione del protocollo con Comune, Provincia e Camera di Commercio».
Il protocollo
Quel protocollo, firmato alla fine di maggio, apre la strada all’ingresso degli enti pubblici nella nuova Fondazione Mille Miglia di diritto pubblico, nata su iniziativa dell’Aci con l’obiettivo dichiarato di «ancorare definitivamente la corsa a Brescia» e di consolidare la gestione dei marchi e delle attività legate alla Freccia rossa. Un obiettivo che, nella visione dell’Aci, richiede un soggetto forte e condiviso, in grado di proteggere il patrimonio storico della gara anche da possibili accorpamenti regionali nell’ambito dell’Automobile Club Italia.
Il Museo, però, era rimasto escluso dalla nuova architettura. E con l’esclusione erano arrivati anche i malumori. L’ultimo episodio riguarda la mostra fotografica «Heart of the Race» di El, dedicata ai meccanici della Mille Miglia: allestita tra Mo.Ca e Museo Mille Miglia, solo la sede di via Moretto è stata inserita nel programma ufficiale della corsa. izabeth Kahane
Tensioni
Un’assenza dal forte valore simbolico, che ha riacceso tensioni mai sopite. Ora, con il nuovo incontro in Loggia, il percorso si riapre. Nessun accordo formale, né annunci ufficiali. Ma un segnale di apertura che, dopo mesi di polemiche e ordinanze, rappresenta quantomeno un primo passo verso un possibile riavvicinamento. Da qui il sorriso, prudente ma non casuale, con cui i partecipanti hanno lasciato il palazzo comunale. La vera prova sarà il prossimo appuntamento, già annunciato dalla sindaca, in cui le parti torneranno a confrontarsi.
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