Liste d'attesa, «la risposta è la presa in carico dei pazienti cronici»

Così Alessandra Bruschi, direttore di Asst Franciacorta: l’obiettivo è lavorare insieme alle altre Asst di Ats Brescia
I pazienti diabetici devono sottoporsi a numerosi e continui screening
I pazienti diabetici devono sottoporsi a numerosi e continui screening
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Asst Franciacorta copre un territorio da 266mila abitanti (ai quali si aggiungono i bergamaschi dei paesi appena oltre il confine). Eppure dispone di un solo dermatologo con contratto da 20 ore a settimana. Del resto, come sottolinea il direttore generale dell’azienda Alessandra Bruschi, «anche se facciamo dei concorsi non si presenta nessuno. Dove sono tutti i professionisti che escono dalle scuole di specializzazione? Preferiscono il privato e la libera professione?». Le conseguenze – non solo qui e non solo in questo campo – si vedono nelle liste d’attesa del Servizio sanitario.

Un problema che «va affrontato con la presa in carico dei pazienti cronici che vanno messi nelle condizioni di non dover girare con l’impegnativa in mano a caccia di un appuntamento. Penso ad esempio alle persone con diabete che necessitano di cure per la patologia e di screening preventivi sui fattori di rischio dovendo tenere sotto controllo cuore (con l’ecocardiogramma), occhi (con l’esame del fundus oculi), sistema vascolare (con l’ecodoppler), reni (con visita dal nefrologo). A loro, per tutti questi esami, vanno garantite risposte programmate, senza passare dal Cup, e il più possibile sotto casa».

Bruschi ritiene che sia questa la grande sfida da affrontare: «In quest’ottica stiamo infatti lavorando con le altre Asst del territorio di Ats Brescia partendo da patologie come il diabete, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Insieme dobbiamo semplificare la vita al cittadino». In questa operazione di presa in carico il primo riferimento per i pazienti cronici è il medico di base o, se si tratta di bambini, il pediatra di libera scelta. Figure facenti capo alle Asst, che poi si interfacciano con gli specialisti degli ospedali.

Dovrebbe ridurre le liste d’attesa (e garantire un servizio migliore al cittadino) anche il Cup unico regionale la cui costruzione è partita proprio dalla Asst Franciacorta per estendersi, presto, alla Poliambulanza. Come spiega Bruschi, «l’intenzione è quella di creare, all’interno del nuovo Cup, un canale diretto tra la medicina territoriale e gli specialisti ospedalieri per fornire ai pazienti con richieste urgenti una risposta rapida e il più possibile vicina a casa».

«Per mettere in rete tutti i servizi territoriali creando un ponte tra gli stessi e l’ospedale – conclude il direttore generale – a giugno abbiamo attivato anche la Cot (Centrale operativa territoriale). Smista i pazienti rispetto ai loro bisogni di assistenza domiciliare, riabilitazione, ma anche accesso alla Rsa o all’ospedale di comunità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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