Cronaca

Oltre duecento giorni d’attesa per una visita specialistica

Il Servizio sanitario non regge: a carico di dermatologi e oculisti quasi 80mila prestazioni l’anno. Pochi sono rimasti nel pubblico
Le liste d’attesa del Ssn spingono a rivolgersi al settore privato
Le liste d’attesa del Ssn spingono a rivolgersi al settore privato
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Più di duecento giorni a Nave e Desenzano, meno di un mese ai poliambulatori del Civile, 137 giorni a Palazzolo. È quanto bisogna attendere per una visita dermatologica con il Servizio sanitario nazionale (Ssn). Va un po’ meglio se si cerca un oculista: se l’obiettivo è andare a Gavardo o Chiari è necessario pazientare rispettivamente 448 e 173 giorni, ma in altre realtà, come Montichiari, Lumezzane e Nave, l’attesa è minima. Emerge dall’ultimo report disponibile (datato dicembre 2024) sulle liste d’attesa nelle tre Asst del territorio di Ats Brescia.

Altri, da gennaio in poi, non ne sono stati pubblicati, perché, come spiega Deborah Chiesa, dirigente medico responsabile della struttura Tempi di attesa e appropriatezza delle prestazioni sanitarie ambulatoriali di Ats Brescia, complice il nuovo Piano nazionale di gestione delle liste d’attesa 2025-2027, che aggiorna il precedente (2019-2021), «si sta definendo una nuova modalità di rilevazione e comunicazione dei dati». Fino all’anno scorso ad occuparsene erano le Regioni individuando per ogni mese una giornata indice (per dicembre era l’11). Lo specchietto che ne derivava era da leggere con la consapevolezza che conteneva «valori medi non divisi in base alle classi di priorità indicate nell’impegnativa». E influenzati da fattori come le preferenze dell’utenza per un ospedale o un medico piuttosto che un altro e il numero di specialisti a disposizione. Tasto, quest’ultimo, dolente.

I dermatologi e gli oculisti (parliamo di questi, ma non solo gli unici) nel pubblico, infatti, scarseggiano: nella Asst Valcamonica (che non è contemplata in questa analisi in quanto fa riferimento ad un’altra Ats, quella della Montagna) ci sono solo un dermatologo e due oculisti; Asst Garda ne ha rispettivamente due e sedici. E Asst Franciacorta può contare su un dermatologo per 20 ore la settimana, due otorini, un fisiatra... Numeri, insomma, piccoli, nonostante ci siano stati bandi di ricerca.

No-show

Eppure le prime visite in questi campi sono tra quelle più frequentemente erogate nel Bresciano (Valcamonica, appunto, esclusa): stando ai dati elaborati da Giovanni Maifredi, dirigente medico responsabile dell’Epidemiologia nell’Ats di viale Duca degli Abruzzi, al primo posto c’è la visita ortopedica (46.033 prestazioni nel 2024), seguita da quella oculistica (44.211) e da quella dermatologica (35.640). Quanto, invece, agli esami più richiesti al Ssn a spiccare sono l’elettrocardiogramma (92.769), l’eco(color)dopplergrafia cardiaca (72.593) e l’ecografia all’addome completo (72.010). Le attese, stando sempre all’ultimo report disponibile, quello di dicembre 2024, sono variabili: per l’ecografia all’addome completo a Desenzano vengono indicati 234 giorni, a Iseo 160, a Palazzolo 10.

Quando si fa riferimento a visite, esami e liste d’attesa è impossibile non parlare del fenomeno «no-show», la mancata disdetta di esami e visite, ridotta in Lombardia al 10%, rispetto al 20% del 2023, come riferì a settembre l’assessore Guido Bertolaso. E «punita» richiedendo comunque il pagamento del ticket.

Inappropriatezza prescrittiva

D’obbligo è poi interrogarsi sul grande tema dell’(in)appropriatezza prescrittiva. In una recente intervista a «Future in Healthcare» il ministro della Salute Orazio Schillaci ha detto che quest’ultimo problema «andrà affrontato in maniera seria, rigorosa, perché dobbiamo far sì che gli esami vengano fatti nei tempi giusti a chi ne ha veramente bisogno, evitando esami inutili che allungano le liste d’attesa».

In quest’ottica, come ricorda Deborah Chiesa, Ats Brescia l’anno scorso ha diffuso una nota alle Asst nella quale invitava i medici a far riferimento al manuale Rao, che contiene raccomandazioni non vincolanti utili a rendere appropriata la scelta della classe di priorità da indicare sull’impegnativa. Inoltre la Regione, con una Dgr del 2023, aveva dato indicazioni pratiche, sempre non vincolanti, da tenere in considerazione prima di prescrivere eco(color)doppler, gastroscopia ed endoscopia con l’obiettivo di evitare esami non necessari.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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