Larghe intese in Broletto, sì del centrosinistra «ma solo con dignità»

Sono passati 43 giorni dalle elezioni del Consiglio provinciale. Poco meno di un mese e mezzo e ufficialmente ancora nessuna novità dal Broletto sulle linee di mandato per i prossimi due anni di governo. «L’Agenda Moraschini» resta così per ora ancora un mistero, mentre i partiti e i consiglieri si incontrano e sullo sfondo rimane il punto di domanda più significativo: torneranno le larghe intese o il centrodestra, che ha vinto ai seggi, guiderà il Consiglio?
L’unico che può dare una risposta certa a questa domanda è Moraschini, che entro fine mese, presumibilmente (e come spera soprattutto il centrosinistra), presenterà il tanto atteso programma di mandato, ecco perché questa settimana sarà dedicata a nuovi colloqui.
I rapporti
Il centrodestra incontrerà nuovamente il presidente e presenterà le proprie linee programmatiche (che sono in fase di definizione). La visione qui è abbastanza netta: l’agenda dei prossimi anni deve rispecchiare le posizioni del centrodestra. Resta dunque poco spazio per il dialogo? «Il mandato di Moraschini era basato su dei presupposti – spiega il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Diego Zarneri –: il voto li ha in qualche modo aggiornati anche in termini di rapporti di forza». Forza che si è senza dubbio spostata a destra.
Lo aveva già confermato la Lega, mettendo un veto sulle larghe intese, lo sottolinea il segretario provinciale di Forza Italia Marco Ferretti: «Da sindaco sono abituato a rispettare le indicazioni del voto: gli amministratori del territorio si sono espressi e il compito del centrodestra è quello di presentare un programma forte». Il messaggio è chiaro e sintetizzato da Nicoletta Benedetti, coordinatrice di Lombardia ideale: «Chi non condividerà l’agenda non farà parte della coalizione».
Dignità
Il centrosinistra però non ha intenzione di «farsi mortificare o di avere esclusivamente ruoli secondari» per usare le parole del segretario provinciale del Pd Michele Zanardi.
Considerazione dovuta, questa, soprattutto perché circola l’ipotesi di vedere Fabio Rolfi nel ruolo di vicepresidente in Broletto. Una mossa che porterebbe quasi certamente il centrosinistra a sfilarsi da una possibile maggioranza. In quel ruolo, per altro, il leghista, che siede anche in Consiglio comunale, avrebbe l’opportunità di opporsi alle scelte della Loggia con più voce in capitolo. Una circostanza che potrebbe creare un impasse tra le due istituzioni e che il Partito democratico preferirebbe evitare. Sulle altre deleghe si può dunque discutere, ma il percorso che porta al posto accanto al presidente sembra non offrire molto margine di manovra.

Moraschini prima delle elezioni si era proposto come garante di un possibile accordo tra centrodestra e centrosinistra, disponibilità poi riconfermata, che potrà essere però certificata solo con l’ufficializzazione delle linee programmatiche, dalle quali usciranno in un secondo momento anche le deleghe. Il nodo è questo e si resta in attesa.
«Stiamo aspettando di capire quale sarà il programma – specifica Sergio Aurora di Provincia bene comune –: senza quello è difficile fare previsioni sulle possibili intese. Certamente nessuno ci obbliga a fare parte della maggioranza e nel caso daremo il nostro contributo come opposizione».
Si valuta l’ingresso in maggioranza, dunque, ma solo a fronte di un programma convincente di Moraschini. «Il tema vero è che noi oggi non sappiamo ancora cosa voglia il presidente per la Provincia – evidenzia il segretario provinciale di azione Marco Garza –. Con linee programmatiche che ci soddisfanno possiamo trovare un’intesa: si entra però in maggioranza solo se c’è dignità e rilevanza per i nostri soggetti».
La lettura tra le righe è abbastanza ovvia. Se la vicepresidenza e le deleghe più importanti dovessero andare al centrodestra, il centrosinistra starà volentieri all’opposizione. In questo caso è certo che il rapporto con Moraschini si complicherebbe non poco.
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