Israele si ferma per gli ostaggi: «Netanyahu li riporti a casa»

Scioperi, cortei e scontri. Il premier: «Fate il gioco di Hamas»
Manifestazioni contro la guerra e per gli ostaggi - Ansa © www.giornaledibrescia.it
Manifestazioni contro la guerra e per gli ostaggi - Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Se non li riportiamo indietro ora, li perderemo per sempre». Le recenti e devastanti immagini di alcuni ostaggi ridotti a scheletri, diffuse dalla propaganda di Hamas, hanno esasperato ulteriormente i familiari, che hanno chiamato tutti gli israeliani alla mobilitazione. E quella parte di Paese che critica la gestione della guerra da parte del governo ha risposto «presente».

Centinaia di migliaia di persone hanno incrociato le braccia in uno sciopero generale e sono scesi in piazza in diverse città, per dire no al nuovo piano di occupazione di Gaza che metterebbe a rischio l'incolumità dei circa venti rapiti ritenuti ancora vivi. «Così fate un favore ad Hamas», ha replicato Benyamin Netanyahu, affiancato dai falchi dell'esecutivo, in una giornata di tensione segnata da anche da scontri e decine di arresti.

Le manifestazioni

«Chiudete il Paese con un appello chiaro: riportare indietro i 50 ostaggi (inclusi quindi i corpi degli uccisi, ndr) e porre fine alla guerra», era stata la richiesta ai cittadini israeliani lanciata dal gruppo di attivisti del Forum delle famiglie in vista di della scorsa domenica, il primo giorno della settimana lavorativa.

E lo sciopero e i cortei sono scattati come da programma. A Tel Aviv un'enorme bandiera israeliana con i ritratti dei rapiti è sventolata nella piazza, rinominata «Piazza degli Ostaggi» e teatro delle cicliche manifestazioni anti-governative, gremita di oltre 200.000 persone. Manifestazioni anche in altre città, con il blocco delle principali arterie stradali, tra cui l'autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme. Qui dimostranti si sono appostati fuori dalla residenza di Netanyahu, con lo slogan «riportate tutti indietro» e «stop alla guerra». Alle proteste si sono uniti centinaia di riservisti che erano stati al fronte. Sono scoppiati tafferugli con le forze di sicurezza, finiti con una quarantina di fermi «per disturbo dell'ordine pubblico», ha riferito la polizia.

La replica del governo

Il primo del governo a farsi sentire è stato Bezalel Smotrich. Il leader di estrema destra ha bollato lo sciopero come «una campagna dannosa che fa il gioco di Hamas, seppellisce gli ostaggi nei tunnel e cerca di far arrendere Israele ai suoi nemici».

«Coloro che chiedono la fine della guerra non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e ritardando il rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche assicurando che gli orrori del 7 ottobre si ripeteranno e che dovremo combattere una guerra senza fine», gli ha fatto eco Netanyahu.

Immediata la replica dei familiari dei rapiti: «Invece di ingannare l'opinione pubblica, diffondere voci e diffamarci, riportateci i nostri cari con un accordo e ponete fine alla guerra. Questa è l'unica decisione che il popolo israeliano chiede, ed è l'unica decisione possibile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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