Indagine di Confapi Brescia: aumentano le imprese disposte ad assumere

Restano stabili le richieste di ammortizzatori sociali (oltre 8 imprese su 10 non vi si rivolgeranno), e aumenta la percentuale di aziende che è pronta a assumere. L'ultima indagine di Confapi Brescia, condotta su un campione di circa cento aziende, in prevalenza del settore meccanico (75%), dipinge un quadro complesso dove l'incertezza si scontra con una tenuta occupazionale sorprendente e una rinnovata, seppur selettiva, volontà di assumere.
La frenata dell’export
Il campo da gioco per le imprese è una domanda ancora anemica. Il 55% delle aziende intervistate ha riscontrato una domanda di prodotti e servizi stabile dopo l'estate, ma un significativo 30% ha registrato una diminuzione. Solo il 15% ha visto un aumento. Questo suggerisce una fase di stasi, con la ripresa che fatica a trovare slancio, complici anche i fattori esterni come i nuovi dazi e la stagnazione industriale di mercati cruciali quali quello tedesco ed europeo, che frenano le imprese esportatrici.
Lavoro
A macchia di leopardo anche i trend del mercato del lavoro. Secondo l’indagine di Confapi Brescia a livello generale, le politiche di assunzione delle imprese bresciane appaiono conservative: il 64% delle aziende non ha effettuato nuove assunzioni dopo l’estate, ma ha mantenuto stabile il livello occupazionale. Il 23% ha proceduto con assunzioni dirette, mentre il 9% ha optato per l’inserimento di lavoratori in somministrazione. Solo il 4% dei rispondenti, però, non ha effettuato assunzioni e ha deciso di ridurre il personale.
I prossimi mesi sembrano prospettare un maggior dinamismo: il 38% delle imprese prevede di effettuare assunzioni, un dato superiore alla somma di coloro che hanno proceduto ad assunzioni dirette e hanno inserito interinali nel primo semestre. La provincia di Brescia si conferma, in ogni caso, un territorio dove il turnover è ridotto: il 41% delle imprese non ha proceduto a sostituzione di personale negli ultimi dodici mesi e il 46% lo ha fatto in misura inferiore al 10% del personale.

Il «mismatch» frena lo sviluppo
Il principale ostacolo alla crescita resta il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Ben il 76% delle aziende che intendono assumere denuncia questa criticità. La carenza riguarda soprattutto figure tecniche e specializzate: operai specializzati, saldatori (40% dei rispondenti), e profili tecnici come periti e ingegneri (altrettanto diffusa), oltre a personale amministrativo e commerciale. Questa discrasia tra le competenze richieste e quelle disponibili sul mercato locale evidenzia una strozzatura strutturale che limita la capacità produttiva e innovativa del tessuto imprenditoriale bresciano.
«I dati confermano che le imprese del nostro territorio stanno attraversando una fase di transizione, caratterizzata da una domanda ancora debole e da una cautela diffusa – commenta Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia –. Va, però, sottolineato che quasi il 40% delle aziende prevede assunzioni nei prossimi mesi. Si tratta di un segnale incoraggiante, che dimostra la resilienza e la volontà di crescita del nostro tessuto produttivo».
«La vera sfida che dobbiamo affrontare è il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese. Per questa ragione, l’intero sistema-Brescia deve lavorare per potenziare la formazione tecnica e favorire l’incontro tra scuola e mondo del lavoro. Solo così, infatti, potremo garantire alle aziende le skills necessarie per competere».
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