Cronaca

Gli hotel alzano il livello, ora crescono i quattro e i cinque stelle

Federalberghi: «Si risponde a una clientela sempre più esigente»; Assohotel: «Ricadute molto positive»
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Alberghi: crescono i 4 e i 5 stelle
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Il 4 stelle con spa, campo da padel, sala congressi, piscina vista castello e tanti altri lussi che apre a Breno. Il 5 stelle che dopo anni d’attesa verrà costruito nel 2025 a Ponte di Legno. Il super hotel che sta sorgendo sulle ceneri dell’ex stabilimento Tavina a Salò. Quello, sempre a 5 stelle, in fase avanzata di realizzazione sulla collina di Gargnano.

Con queste e altre operazioni da milioni e milioni di euro il settore ricettivo bresciano dimostra di puntare in alto, al turismo d’élite, per crescere ancora. La conferma che quella del lusso, dei comfort e dei servizi è la direzione in cui si sta andando arriva da Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia: «Gli hotel con una o due stelle stanno progressivamente venendo meno. E le nuove costruzioni hanno standard elevati. L’intento è quello di migliorare ulteriormente la qualità dell’offerta bresciana in risposta alle crescenti esigenze dei turisti e al fatto che ormai la nostra concorrenza sia spalmata su tutto il mondo».

«Ben vengano strutture che alzano il livello – aggiunge Giuseppe Caccamo, presidente di Assohotel –: le ricadute positive del richiamo di una clientela alto-spendente sono ampie e riguardano anche ristoranti e negozi».

Sul laghi

Questa tendenza è palese sul Garda, dove c’è un’alta concentrazione di hotel a 5 stelle (l’Eala a Limone, Villa Feltrinelli a Gargnano, il Grand Hotel Fasano a Gardone, il Bellerive di Salò passato da 4 a 5 stelle, il nuovo A-Rosa sempre di Salò, il Lefay di Gargnano, il Park Hotel Imperial di Limone, il Villa Cortine di Sirmione...) e di ristoranti con stella Michelin.

Come il Lido 84 di Gardone (al 12esimo posto nella The World’s 50 Best Restaurant 2024), Villa Feltrinelli (che di stelle ne ha due), l’Esplanade di Desenzano, La Tortuga di Gargnano e, tra gli altri, i nuovi premiati dalla «rossa» Tancredi e Casa Leali. Nell’altro lago, il Sebino, dal 2019 c’è un consorzio, il Lake Iseo Hotels, che unisce e valorizza gli alberghi a 4 stelle. Un altro 4 stelle, il Milano, sarà pronto in primavera ad Iseo.

In Valcamonica e in città

Il fermento si respira anche in Valcamonica, tra il 4 stelle che apre a Breno, il Comune di Darfo che sta acquistando una vecchia struttura per trasformarla in un ostello di lusso e il cantiere del 5 stelle che verrà avviato in primavera vicino alle piste di Ponte di Legno.

Relativamente alla città il 5 stelle del centro resta lo storico Vittoria. La propensione a investire, però, non manca: negli ultimi anni hanno aperto il Battisti 31, in piazza Cesare Battisti, il Leonessa, vicino alla stazione, e il Corte Novella di via San Martino della Battaglia. Tutti a tre stelle. Recenti sono anche due 4 stelle come il Leoncino di viale Italia e il boutique hotel dell’Areadocks. All’orizzonte, poi, c’è il business hotel su 9 piani previsto agli ex Magazzini generali.

Riqualificare

«In città – osserva Fantini – non c’è l’esigenza di offrire ulteriori posti letto, meglio riqualificare l’esistente». A proposito di rilancio quello che stiamo vivendo, per molte strutture di Brescia e provincia, è un periodo delicato: «È la fase del ricambio generazionale: ci sono albergatori che stanno passando la struttura ai figli che le rilanceranno con una ristrutturazione; altri la venderanno a chi ha denaro da investire».

Il fermento è evidente anche nel settore extralberghiero: Fantini fa notare che «le strutture per affitti brevi sono quasi raddoppiate in un paio di anni». Sono 10.372 a fronte di 652 alberghi (dei quali 18 a 5 stelle, 162 a 4 e 339 a 3), 62 residenze turistico alberghiere (Rta) e 4 alberghi diffusi. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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