Furti in casa: cosa sta succedendo in provincia di Brescia

I furti in abitazione sono un fenomeno purtroppo trasversale alla provincia di Brescia. Di seguito una panoramica delle varie zone del Bresciano.
Valtrompia
di Barbara Fenotti
Dai Comuni della Valtrompia non arrivano segnalazioni di emergenze legate ai furti in abitazione. Almeno così assicurano gli amministratori locali triumplini. A Concesio il sindaco Agostino Damiolini conferma che «per ora pare tutto nella norma, ma è chiaro che ormai il modo di operare è quello del tardo pomeriggio, approfittando del buio. Vedremo nelle prossime settimane se la situazione cambierà».
Poco più su, a Villa Carcina, l’assessore alla Sicurezza Stefano Colosio spiega che «non c’è nulla da segnalare» negli ultimi giorni. Dalla vicina Sarezzo la sindaca Valentina Pedrali riferisce a sua volta che non risultano «segnalazioni particolari». A Gardone Valtrompia il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Claudio Facchini dice di essersi confrontato con i carabinieri: «Mi dicono che si tratta di dati riservati e che, come tali, non possono essere forniti». Non è quindi dato sapere con certezza se nel Comune guidato da Giuliano Brunori la popolazione si stia confrontando con il problema dei furti in abitazione. Un quadro, dunque, senza criticità evidenti, anche se l’attenzione resta alta in vista delle settimane in cui il buio anticipato favorisce i tentativi di furto.
Garda
di Alice Scalfi
Sul Garda il buio arriva prima, e con lui tornano i ladri. Il cambio d’ora segna anche l’inizio della stagione in cui, fra campagne e villette, le intrusioni si moltiplicano. Succede a Lonato, dove in una sola settimana si sono registrati almeno cinque episodi. Le zone colpite cambiano ogni volta, senza un’area preferita: i ladri si muovono con disinvoltura tra le frazioni, spesso alla ricerca di denaro e gioielli. I numeri restano in linea con gli scorsi anni, ma questo non basta a far dormire sonni tranquilli.
In Valtenesi, almeno per ora, non si registrano situazioni critiche. Il fenomeno sembra contenuto, e anche le case vacanza – spesso vuote nei mesi freddi – non sembrano attirare i malintenzionati. «Non è come si potrebbe pensare – spiegano fonti locali –. I ladri sanno che all’interno non c’è nulla, e quindi non perdono tempo».
Desenzano si prepara invece a una nuova stagione di prevenzione. Dopo l’approvazione in giunta, sta per ripartire il progetto di controllo di vicinato: una rete di cittadini, formati e coordinati, che supporteranno le forze dell’ordine nella sorveglianza del territorio. Si comincerà da Grezze e Vaccarolo, dove si sono verificati diversi episodi, ma anche le zone della stazione e Faustinella sono nel mirino.

«Lo faremo con serietà – spiega l’assessore Pietro Avanzi – e in raccordo costante con commissariato e carabinieri. Il comandante della polizia locale, già in contatto con l’associazione nazionale, selezionerà persone affidabili».
Intanto, continua l’investimento sulla sicurezza urbana. Le telecamere installate sono triplicate, l’illuminazione pubblica è in fase di potenziamento e il corpo della polizia locale è passato da 16 a 32 agenti. «Non si molla – conclude Avanzi –. Tutto quello che possiamo fare, lo stiamo facendo».
Franciacorta
di Federico Bernardelli Curuz
È un copione che si ripete ogni anno, ma in questo autunno sembra più intenso del solito. Da Monticelli a Ome, fino a Collebeato e Gussago, la Franciacorta è attraversata da un nuovo sciame di furti in abitazione. I carabinieri spiegano che il fenomeno si concentra tra le 17 e le 19.30, un arco di tempo che coincide con il rientro dal lavoro o con le prime ore della sera, quando molti lasciano la casa vuota o non attivano l’allarme di giorno. «È un orario ingannevole — sottolineano —: i vicini vedono luci accese e non si allarmano, pensando che ci sia qualcuno in casa».
Le modalità sono sempre più rapide e coordinate: arrivano in auto, scendono solitamente in quattro. In pochi minuti riescono a svaligiare più appartamenti. Le indagini hanno individuato gruppi di diverse etnie: italiani, romeni, albanesi o rom. Bande che si spostano da Milano o Bergamo, difficilmente attive nei luoghi in cui vivono. Le auto utilizzate risultano spesso a noleggio, subnoleggiate o con targhe clonate, un espediente che rende più difficile la loro identificazione. «Purtroppo come ogni anno in questo periodo i furti aumentano, ma quest’anno in misura maggiore rispetto al 2024» commenta il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli.
«L’unica cosa da fare è denunciare sempre e continuare a potenziare i sistemi di allerta preventiva: a Gussago prosegue il controllo di vicinato e il protocollo con la Prefettura, con gruppi WhatsApp attivi e la collaborazione della Polizia locale. Ma il nostro territorio è vasto — 90 chilometri di strade — e non è semplice coprirlo tutto». Coccoli sottolinea inoltre che i ladri «non colpiscono più di notte, ma nelle ore di maggior traffico. Agiscono in pochi minuti e poi si confondono tra le auto». Le telecamere e i portali di videosorveglianza aiutano, ma non sempre bastano. «Quando vengono presi — conclude il sindaco — spesso restano impuniti. E questo, purtroppo, non aiuta a fermare il fenomeno».
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