Si fingono carabinieri per farsi consegnare i gioielli: smascherati

Barbara Fenotti
È successo nella giornata di ieri nel quartiere Crocifissa di Rosa a Brescia. La vittima insospettita dalle richieste anomale ha contattato il 112, i truffatori sono poi spariti nel nulla
Oro e gioielli (immagine simbolica)
Oro e gioielli (immagine simbolica)
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Si sono finti carabinieri, fornendo perfino il nome reale di un militare in servizio a Brescia, e hanno contattato una donna dicendole che la targa dell’auto del marito era stata clonata e poi utilizzata per una rapina in una gioielleria della città. Una scusa studiata nei dettagli, pensata per guadagnarsi la fiducia della vittima e spingerla a collaborare.

Il tentativo di truffa si è verificato ieri intorno alle 13 nel quartiere Crocifissa di Rosa, dove vive la sessantenne scelta come bersaglio dai malviventi. Dopo averle chiesto se custodisse oggetti di valore in casa e se avesse una cassaforte, i falsi militari hanno aggiunto che di lì a poco sarebbe passato un collega per confrontare i gioielli con le immagini della refurtiva. Ma la donna, insospettita dalle richieste anomale e dalla pressione al telefono, ha avuto la prontezza di contattare il 112 mentre era ancora in linea con i truffatori.

Messa subito in contatto con i veri carabinieri, ha ricevuto conferma del fatto che qualcuno stava cercando di raggirarla. A quel punto i malviventi si sono resi conto di essere stati scoperti, hanno interrotto la chiamata e sono spariti nel nulla. Nel pomeriggio il marito della signora si è recato nella caserma di piazza Tebaldo Brusato per sporgere denuncia. Un episodio a lieto fine terminato senza bottino per i finti carabinieri e con una grande paura, ma anche sollievo, per la donna.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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