Profumo di pane e clangore di metalli, la festa del saper fare artigiano

Fa caldo che più caldo non si può. Adriano suda sotto il casco rosso e giallo, ma non molla un secondo la sua motosega. Sta sgrossando un tronco di cedro, per ricavarne il numero ottanta. Ha già intagliato le due mani che reggono scalpello e mazza: una volta terminata anche la cifra, assemblerà l’opera che onora il traguardo dell’Associazione Artigiani.
Per gli ottant’anni, appunto, il sodalizio del presidente Mauro Marenda ha deciso di celebrare il compleanno con una festa corale. Senza dimenticare le torte, copiosamente sfornate dai maestri pasticceri. Così oggi, già dal mattino, gli stand degli associati allestiti lungo il perimetro di piazza Vittoria hanno attirato centinaia di visitatori e curiosi, incantati da saperi e sapori, nonostante l’afa insopportabile di una domenica da bollino rosso.
Protagonisti
Entrando in piazza da via Gramsci sono i falegnami a fare gli onori di casa. Sono allievi dello scultore odolese Gianluigi Zambelli, oggi maestri di bottega nei rispettivi paesi. Come Gianpietro da Calvisano, specializzato in bassorilievi, e Adriano da Nozza di Vestone, conosciuto per la scultura a grandezza naturale di Simoncelli che campeggia al tornante di Belprato. A farla ci ha messo i weekend di due anni: «Da sola non si faceva – scherza – e quindi è toccato a me». In piazza ha portato la foto dell’opera, autografata dal papà del «Sic» con grande orgoglio dell’artista.
Poco distante il clangore segnala la presenza dei fabbri, che battono e ribattono accanto ad un braciere ardente. Nessun bimbo resta indifferente a quell’incanto, che evoca mondi popolati da cavalieri, dame, draghi e castelli.
Magie di legno
Non sono invece solo i piccoli a farsi conquistare dai giochi di nonno Mauro, assemblati a mano dal geppetto nostrano (è di Bedizzole) che si è inventato un modo – spiega a una signora – «di intrattenere ragazzini e adulti senza ricorrere alle tecnologie. Qui si torna alle origini, ma giocare e vincere non è mica tanto semplice. Bisogna metterci la testa. Altro che videogiochi». A conferma un adolescente coi bragoni si avvicina: ha il piglio del teenager corrucciato e invece richiama l’attenzione di nonno Mauro per stringergli la mano: «Li hai fatti tu?» chiede. «Sono bellissimi» aggiunge. Legno 1-cellulare 0. Inutile dire che, dal flipper al basket, non c’è passante che non si cimenti in almeno un tentativo.
Caldo fa caldo, ma l’afa non scoraggia nessuno. Gli assaggi di Amaro Zerotrenta, il liquore artigianale alle erbe made in Brescia, vanno via che è un piacere, mentre la knit designer Laura Baresi, di recente premiata col riconoscimento all’imprenditoria femminile, si affida a un ventilatore e imperterrita sferruzza un nuovo cappello. C’è chi accorcia il pelo a un barboncino e chi regola il meccanismo di un vecchio orologio.
Il maestro Massari
Mentre si fa mezzogiorno arriva anche il maestro Iginio Massari. Giacca blu d’ordinanza, viene subito avvicinato per posare in una raffica di selfie. Sarà merito del suo maritozzo, che Forbes ha messo al primo posto della classifica dei dieci dolci italiani diventati iconici? Oppure delle partecipazioni televisive, che lo hanno reso un vip? «Ho già registrato le puntate di Masterchef» ci conferma. «Ma devo ancora girare 12 episodi di Bake Off» aggiunge sconsolato. «Con questo caldo è davvero difficile. Il format, per gli ambienti, si ispira al mondo anglosassone, dove il programma è nato. Ma con nostro caldo quei tendoni diventano dei forni».
E parlando di forni, anche piazza Vittoria non scherza. Di qui e di là panificatori e pasticceri diffondono aromi paradisiaci, solleticando i sensi di chi passa, si ferma e se ne va con un sacchetto di pane o una focaccia sotto braccio. Delizie come la torta di rose, quella greca, il frangipane, le trecce dolci, i biscotti e le spongade esercitano un richiamo irresistibile. Con quel profumo di genuino e di casa delle cose fatte con le mani e col cuore. Secondo una tradizione che i nostri artigiani custodiscono da ottant’anni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.