Contro le aggressioni in ospedale arrivano i braccialetti intelligenti

Sono 100, lanciano un allarme e sono in dotazione principalmente nei pronto soccorso di Montichiari e Gardone: completano la rete di protezione
Braccialetti antiaggressione
Braccialetti antiaggressione
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Un braccialetto intelligente – capace di rilevare cadute, malori o stati di incoscienza e di attivare in automatico un allarme – entra in dotazione in alcuni ospedali bresciani. Si integra nella rete di protezione del personale sanitario: un sistema che comprende videosorveglianza, vigilanza privata, dispositivi antipanico, formazione continua e strumenti volti a migliorare la comunicazione con pazienti e accompagnatori. L’obiettivo è aumentare la sicurezza nei reparti più esposti, come i pronto soccorso, che nella nostra provincia registrano una media di undicimila accessi a settimana.

Ai Civili

Ad oggi a sperimentare i nuovi braccialetti è l’Asst Spedali Civili: ne sono arrivati cento e a indossarli è il personale in servizio principalmente nei pronto soccorso di Montichiari e Gardone Valtrompia, nei centri psicosociali e nei centri servizi per le tossicodipendenze. Sono dotati di scheda Sim multioperatore che si adatta alla linea presenze per la migliore ricezione possibile e può essere geolocalizzata. Hanno due funzioni principali: chi li porta al polso, in caso di necessità, può lanciare una chiamata alla centrale di controllo, ma il dispositivo può anche avviare una «chiamata silente», sempre verso la centrale di controllo, dopo aver rilevato una caduta o la perdita di conoscenza. In caso di incidente o aggressione, infatti, il braccialetto entra subito in azione da solo.

Nel pronto soccorso dei Civili, in città, non sono in uso i braccialetti, ma c’è un presidio costante delle forze dell’ordine e, per eventuali necessità, il personale può contare su una linea diretta di invio dell’allarme. Inoltre le guardie giurate presidiano gli accessi giorno e notte e in corridoi e sale d’attesa sono presenti volontari adeguatamente formati per intercettare le possibili situazioni di stress e prevenire i pericoli. Qui, precisa Cristiano Perani, direttore del pronto soccorso dei Civili, «accogliamo 70mila pazienti ogni anno, quasi 200 persone al giorno in media, ognuna con le proprie problematiche di salute, paure e insicurezze. La formazione degli operatori, la videosorveglianza e la chiamata rapida in linea diretta con gli agenti di Polizia hanno contribuito a migliorare la situazione, ma dobbiamo continuare a lavorare in ottica di prevenzione e di deterrenza per garantire ancora più tutele al nostro personale».

Garda

In Asst Garda non arriveranno, per ora, i braccialetti, ma «dei pulsanti di emergenza che attivano un avviso sonoro e luminoso – spiega Stefano Favalli, direttore del pronto soccorso di Desenzano –. Si sta decidendo dove collocarli». Gli ambienti più a rischio, in una Asst, sono «il pronto soccorso, il dipartimento di salute mentale e l’area territoriale di scelta e revoca. Da anni nei nostri pronto soccorso è presente una guardia non armata in servizio dal pomeriggio alle 8 del mattino. Le aggressioni, nel tempo, sono diminuite anche grazie al lavoro che abbiamo fatto in termini di miglioramento del tempo di presa in carico, potenziamento del triage e fornitura di informazioni sul percorso di cura attraverso un’apposita applicazione. Le telecamere ci sono anche da noi e sorvegliano le aree più critiche, ovviamente non le sale adibite alle visite. Abbiamo inoltre accordi con le forze dell’ordine: a Desenzano, ad esempio, carabinieri e commissariato di polizia ci garantiscono interventi immediati».

Franciacorta

Anche in Asst Franciacorta sono numerose le misure adottate per la sicurezza del personale: la guardia giurata è presente al pronto soccorso di Iseo, dal 2023, dalle 21 alle 6 e in quello di Chiari, dal dicembre 2024, giorno e notte; in più, in entrambe le strutture, un tasto telefonico dedicato posto nell’area triage invia un’allerta immediata ai carabinieri in un caso d’Iseo e nell’altro di Chiari. Numeri ufficiali al momento non sono ancora disponibili, ma dalla Asst sostengono che «queste misure hanno contribuito alla significativa riduzione degli episodi di violenza segnalati». La presenza della guardia giurata «è un deterrente efficace», riferisce Andrea Roda, responsabile del pronto soccorso di Chiari.

La pensa così anche Riccardo Colpani, responsabile del pronto soccorso di Iseo, confermando «la riduzione delle aggressioni e una percezione diffusa di maggiore sicurezza tra gli operatori». L’azienda, però, non ci si ferma qui: in queste settimane sono state installate telecamere di videosorveglianza nelle aree comuni del «ps» di Chiari e arriveranno anche a Iseo, al termine dei lavori. Nel percorso strutturato di prevenzione della Asst figura, inoltre, un corso di formazione.

Valcamonica

Il pulsante da premere per chiedere aiuto
Il pulsante da premere per chiedere aiuto

Infine in Asst Valcamonica c’è un sistema di videosorveglianza e nei punti più critici del pronto soccorso (osservazione breve intensiva, triage e sala urgenze) da tre anni sono presenti dei pulsanti che emanano suoni per richiamare i colleghi. Vengono attivati 7-8 volte l’anno. A Esine, inoltre, il persone può fare riferimento a un numero diretto per lanciare l’Sos ai carabinieri.

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