Città green, Brescia è 30esima in classifica

Dal rapporto 2024 sull’Ecosistema urbano emergono una buona mobilità e un buon verde urbano, ma restano critiche la salute dell’aria e la produzione di rifiuti
La metro di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
La metro di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Bocciata per la qualità dell’aria, seppur leggermente migliorata. Segno meno anche per la produzione di rifiuti, lo spreco d’acqua e l’energia rinnovabile. Promossa invece per numero di alberi, uso del suolo e mobilità.

È una pagella piena di luci e ombre quella redatta per Brescia dal rapporto «Ecosistema urbano 2024» curato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.

Al 30esimo posto

Nella classifica generale dei 106 capoluoghi italiani – guidata da Reggio Emilia, Trento e Parma – la nostra città crolla al 30esimo posto dopo essere stata l’anno scorso 21esima e l’anno prima 34esima.

Questo conta poco: come spiega Legambiente Brescia, «di anno in anno i pesi attribuiti ai parametri vengono attualizzati e si aggiungono capoluoghi che in precedenza non avevano risposto. A tal proposito ricordiamo che eravamo 83esimi su 105 nel 2015».

La salute dell’aria

Premesso ciò è indubbio che la salute dell’aria sia tra i punti deboli di Brescia: in tutti e quattro i parametri considerati la nostra città è nella seconda parte della classifica. C’è stato, però, un miglioramento: si è passati da 85 giorni di superamento dei limiti in un anno a 62 e sono calati i valori medi di biossido di azoto, PM 10 e PM 2,5.

Gli altri tasti dolenti sono la produzione di rifiuti (stabile a poco più di 520 kg ad abitante l’anno), la percentuale di differenziazione degli stessi (in due anni Brescia è scivolata dal 29° al 50° posto), il consumo di acqua (migliorato, ma ancora elevato visto che siamo 87esimi con 162 litri ad abitante al giorno) e la produzione di energia rinnovabile sugli edifici pubblici. Per quest’ultimo parametro la nostra città è sull’87esimo gradino (era 92esima nel 2023): Legambiente Brescia spera che questa evidenza rappresenti «uno stimolo per avviare una radicale e urgente transizione energetica».

L’appello alla Loggia

L’appello è rivolto alla Loggia: «In tema di aria siamo consapevoli che un singolo ente possa fare poco – osserva il presidente Danilo Scaramella –, quanto invece a rifiuti ed energia le politiche locali potrebbero incidere molto e in maniera veloce. Ci auguriamo che il Comune dia impulso alla creazione di comunità energetiche rinnovabili in ogni quartiere».

Ombre quindi, ma anche luci. Come negli anni precedenti tra i punti di forza di Brescia c’è il trasporto pubblico (la città sale dal 16esimo al nono posto) «anche a seguito dei grossissimi investimenti compiuti nella realizzazione della metropolitana che nessuna altra città di medie dimensioni ha potuto attuare – fa notare Scaramella –. Brescia perde un posto per l’estensione della Ztl, anche se resta tra le prime 15 città della classifica».

Legambiente suggerisce di estendere la Zona a traffico limitato a tutto il centro storico come richiesto dalla petizione della rete «Brescia al passo coi tempi».

Molto buoni, infine, i risultati relativi alla quantità di alberi in spazi pubblici (siamo sesti in Italia, quinti nel 2023), al consumo efficiente di suolo (settimi), alla disponibilità di piste ciclabili (27esimi) e all’estensione delle isole pedonali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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