Dopo anni di crescita, la raccolta differenziata cala in 100 paesi
Dopo anni di continua crescita la raccolta differenziata nel Bresciano registra una fase di stallo: passata dal 25% del 2000 al 50% nel 2013, è poi cresciuta rapidamente fino a toccare il 77% nel 2019, valore ripetuto nel biennio successivo fino alla lieve riduzione al 76,3% del 2022.
Gli ultimi dati
Nel complesso, i dati sulla gestione dei rifiuti urbani in provincia sono buoni, ma l’elaborazione evidenzia una diminuzione del 3,5% del totale complessivo di rifiuti prodotti, con una percentuale maggiore di riduzione per gli «ingombranti» con (-14%) e per il «verde» (-21%). Questi dati, come ogni anno, sono diffusi dalla Provincia di Brescia nell’apposito Quaderno dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti dove sono riportati i dati di produzione dei rifiuti urbani e quelli della raccolta differenziata conseguiti nel 2022 dai Comuni del nostro territorio.
Il 2022 ha visto l’attivazione della raccolta della frazione multimateriale in 179 centri sui 205 mentre la raccolta della plastica si è realizzata in 164 comuni ed i tessili e l’umido sono differenziati rispettivamente da 183 e da 190 comuni.
In Lombardia
I dati provinciali bresciani sono relativamente migliori rispetto alla media regionale poiché la percentuale di raccolta differenziata in Lombardia rimane al 73,2%, lo stesso valore registrato anche nel 2021, valore che, secondo il rapporto «Rifiuti Urbani 2023» di Ispra, rende la Lombardia la quinta regione in classifica preceduta da Veneto, Sardegna, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna.
Nel 2022 la produzione totale dei rifiuti urbani in Regione Lombardia è stata pari a 4.616.465 tonnellate, con un decremento del -3,2% rispetto al dato del 2021, e, contestualmente è diminuita la produzione pro-capite regionale del -3,1%, rispetto al dato dell’anno precedente passando, da 478,6 kg/ab/anno (1,31 kg/ab/giorno), a 463,9 kg/ab/anno (1,27 kg/ab/giorno).
Anche i quantitativi da raccolta differenziata sono diminuiti del -3,2% e nel 2022 sono infatti state raccolte in modo differenziato 3.379.350 tonnellate di rifiuti, rispetto alle 3.490.845 tonnellate del 2021. Per quanto riguarda invece il conferimento diretto in discarica, nel 2022 sono stati smaltiti, secondo questa modalità, solo 1.890 tonnellate di rifiuti urbani non differenziati (corrispondenti allo 0,041% del totale dei rifiuti urbani), in diminuzione rispetto al 2021, quando ne erano state smaltite 2.167 tonnellate (pari allo 0,045% del totale dei rifiuti urbani). Ciò evidenzia come il ricorso alla discarica, nella nostra regione, sia effettivamente residuale.
Nel Bresciano
In provincia di Brescia, in totale, sono state prodotte 640.334 tonnellate di rifiuti (-3,5% rispetto al 2021) e di queste 488.635 sono state differenziate. Nel contesto regionale Brescia si colloca nella prima metà della classica, con una percentuale di raccolta differenziata del 76,3%, preceduta da Mantova (86%), Bergamo (79,6%), Monza-Brianza (79,4%), Cremona (78,2%), Lecco (77,1%).
Nel Bresciano, dove la quantità di rifiuti pro capite nel 2022 si è attestata sui 510,6 kg all’anno, il comune più virtuoso in termini di differenziazione si è riconfermato Acquafredda, che ha toccato il 93,5%, precedendo Longhena (89,4%), Urago d’Oglio (89,1%) e Bagnolo Mella (89%) che registra la percentuale di raccolta differenziata più elevata tra i comuni con più di 10 mila abitanti. Di poco inferiori i risultati delle differenziata a Villachiara (88,6%), Prevalle (88,4%), Rudiano (87,9%) , Montirone (87,9%), Vallio Terme (87,4%) e Niardo (87,3%), Roccafranca (86,7%), Gianico (86,6%), Chiari (86,5%), Verolanuova (84,4%) e Alfianello (86,4%), comuni con ben 10 punti percentuali di raccolta oltre il dato medio provinciale.
Dove il dato resta basso
Contrapposti a questi dati positivi ci sono però anche 23 Comuni che non sono riusciti ad arrivare neanche al 65% di raccolta differenziata: perlopiù località montane e con meno di 2mila abitanti, con gli indici più bassi, inferiori al 50%, a Collio (29,6%), Cimbergo (35,2%), Corteno Golgi (41,5%), Paspardo (41,6%), Gargnano (45,4%), Magasa (45,5%) e Valvestino (49,9%). Nel comune capoluogo la raccolta differenziata, nel 2022, si è fermata al 67,8%.
Tra il 2019 e il 2022
Nel periodo 2019-2022 a fronte di una leggera riduzione dell’indice provinciale per la raccolta differenziata (-0,5%) si registrano dinamiche diverse ed eccentriche tra i Comuni bresciani. Tra questi, in una dozzina di casi si registra un incremento percentuale della raccolta differenziata che supera il +10%. Vione, passando dal 36,2 al 67% aumenta di 30,8 punti percentuali la propria quota di raccolta differenziata mentre Ponte di Legno, tra il 2019 e il 2022, sale di 29,9 punti. Incrementi importanti della quota di differenziata si registrano anche a Offlaga che arriva all’86% con un aumento di 16,6 punti percentuali, Dello (+14,9%), Lozio (+14,5%), Corzano e Brandico (+14,4%), Temù (+13,1%), saviore dell’Adamello (+12,7%), Rodengo Saiano (+11,6%), Corteno Golgi (+11,2%) e Esine (+10,1%).
Sono, tuttavia, un centinaio i comuni che, tra il 2019 e il 2022, peggiorano la loro performance nella raccolta differenziata e, tra questi, Brescia che scende di 4,4 punti percentuali passando dal 72,2% al 67,8%. Per una quindicina di comuni, grandi e piccoli, la riduzione della quota di raccolta differenziata supera i 5 punti percentuali con i cali più consistenti a Anfo, che scende dall’83,1% al 70,5% (-12,6%), Lavenone (-10,4%) Marmentino (-9,4%), Paitone (-9%), Monno (-8,8%), Collio (-7,9%), che scende dal 37,5% al 29,6%, ma, oltre i 7 punti percentuali, anche a Agnosine (-7,7%) e Caino (-7,3%).
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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