Caso Bozzoli, Oscar Maggi rinviato a giudizio per concorso in omicidio

Al centro del quadro accusatorio c’è la sua presenza nei pressi del forno nel quale Mario Bozzoli, secondo la sentenza passata in giudicato, venne ucciso
Caso Bozzoli, Maggi rinviato a giudizio
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A quasi dieci anni dalla sera in cui Mario Bozzoli fu ucciso, la vicenda giudiziaria per il delitto della fonderia di Marcheno si arricchisce di una nuova pagina: Oscar Maggi, storico operaio dell’azienda, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver concorso all’omicidio dell’imprenditore insieme a Giacomo Bozzoli, nipote della vittima, già condannato all’ergastolo con sentenza divenuta definitiva il 1° luglio 2024. Oscar Maggi ha chiesto e ottenuto il processo abbreviato. Si troverà davanti al gup a partire dal 13 novembre.

L’accusa

Giacomo Bozzoli è stato condannato all'ergastolo dalla Corte di Cassazione per l'omicidio dello zio Mario - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Giacomo Bozzoli è stato condannato all'ergastolo dalla Corte di Cassazione per l'omicidio dello zio Mario - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it

Al centro del quadro accusatorio c’è la sua presenza nei pressi del forno nel quale, stando alla sentenza passata in giudicato, Mario Bozzoli fu ucciso e il suo cadavere fu distrutto. Lo stesso Maggi, in fase di indagine e sentito come testimone al processo a carico di Giacomo Bozzoli, aveva ammesso di essere intervenuto per riattivare l’impianto di aspirazione dei fumi, andato in blocco dopo una fumata anomala che, per gli inquirenti, fu provocata dall’introduzione del corpo della vittima nel forno.

L’intercettazione

Contro Maggi c’è anche un’intercettazione ambientale, registrata in auto mentre l’operaio parlava con un collega, Akwasy Aboagye. In quella conversazione viene evocata la figura di Giuseppe Ghirardini, addetto al forno grande e collega di entrambi, presente in fonderia quando Mario Bozzoli svanì nel nulla. Ghirardini fu trovato morto a Case di Viso in Alta Valcamonica, con un’esca al cianuro nello stomaco, dieci giorni dopo la scomparsa del suo datore di lavoro. Parlando di lui con Abu Maggi disse: «Se Beppe dice qualcosa di sbagliato, siamo rovinati».
Maggi, che è difeso dall’avvocato Vera Cantoni, si ritroverà a tu per tu con la moglie e i figli del suo datore di lavoro che, assistiti dagli avvocati Vanni e Vieri Barzellotti si sono costituiti parti civili contro di lui. Dopo l’udienza del 13 novembre le parti torneranno in aula il 3 e il 17 dicembre per la sentenza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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