Caldo, il lago d’Iseo perde 3 centimetri di acqua al giorno

Flavio Archetti
Preoccupazione per l’agricoltura, in abbassamento anche l’Eridio. La situazione è invece migliore sul Garda
Lago d'Iseo, scende il livello
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Il gran caldo di giugno e di queste prime ore di luglio ha già mandato il lago d’Iseo in stress idrico. Negli ultimi giorni il secondo bacino della nostra provincia ha perso quasi 3 centimetri al giorno, passando dai 91 centimetri sopra lo zero idrometrico rilevati a Sarnico il 22 giugno, una condizione di buona ricchezza d’acqua, ai 70 di ieri, una condizione in cui gli esperti iniziano a prestare particolare attenzione, soprattutto perché abbiamo di fronte i due mesi più caldi dell’anno e perché le preziose acque che alimentano l’Oglio per lo scioglimento delle nevi alpine sono quasi esaurite.

In totale, quindi, dal 22 giugno sono spariti dall’Iseo 16 milioni e 470mila metri cubi di risorsa, e di quelli destinati all’irrigazione dei campi ne rimangono 61 milioni, che corrispondono alla colonna d’acqua che va dal livello attuale di 70 centimetri sopra lo zero idrometrico, a 30 centimetri sotto lo zero, il limite minimo stabilito dalla concessione che regola l’uso dell’acqua sebina.

A dare preoccupazioni in queste ore è l’afflusso al lago dall’asta camuna dell’Oglio, che fa intuire come senza l’arrivo di qualche pioggia anche i prossimi giorni vedranno il lago scendere sempre di più, considerato che ieri i volumi d’acqua in entrata a Costa Volpino erano di 51 metri cubi al secondo (la media del periodo è di 72), mentre il deflusso verso la pianura era di 77 (in perfetta media).

Necessità

I 51 metri cubi al secondo non sarebbero proprio pochi, ma serve considerare che a Oglio e Sebino è richiesto uno sforzo irriguo non da poco, chiamati a dover bagnare con una certa frequenza le piantagioni agricole di circa 24.000 ettari di campi della nostra Bassa, a cui si aggiungono 57.000 ettari di territorio cremonese e 7.000 ettari di terra bergamasca.

Secondo gli esperti del Consorzio dell’Oglio di via Solferino, «la situazione merita una certa attenzione perché le previsioni meteo non confortano e non annunciano perturbazioni importati, anche se nel fine settimana qualche rovescio potrebbe arrivare. Gli afflussi dal fiume non sono bassissimi, ma in costante riduzione. Se le condizioni generali non si modificheranno entro fine mese potrebbero essere prese decisioni strategiche per sostenere la capacità del lago, ma manca ancora molto tempo e parlarne è prematuro».

Benaco ed Eridio

Situazione diversa per il lago di Garda, ben più grande dell’Iseo e meglio resistente agli sbalzi estivi dei livelli dell’acqua. Ieri a Peschiera il lago misurava 116 centimetri sopra lo zero idrometrico, quando la media del periodo è di 102 e il massimo invasabile è a 140 centimetri. Significa, quindi, un vantaggio sulla media di ben 49 milioni di metri cubi, anche se nell’ultima settimana pure il gigante Benaco ha iniziato a scendere e ha perso 6 centimetri, trascinato al basso da afflussi di 48 metri cubi al secondo e deflussi di 80.

In abbassamento anche il lago d’Idro, con l’acqua arrivata a quota 367,76 metri sopra il livello del mare, quando 10 giorni fa era ancora a 368,1 metri, in perdita di 34 centimetri.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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