Omicidi in calo anche a Brescia, metà delle vittime sono donne

Quando si parla di omicidi è impossibile intravedere nei freddi numeri degli aspetti positivi, perché dietro ci sono vite spezzate, famiglie distrutte. Delle vere e proprie e tragedie. Ma c’è un dato, relativo alla provincia di Brescia, in controtendenza rispetto a quello nazionale, emerso dal rapporto «Omicidi volontari consumati in Italia», realizzato dal servizio analisi criminale della Criminalpol della Polizia.
Tra il 2023 e il 2024 non si sono registrati omicidi nei quali siano stati coinvolti ragazzi e ragazze minorenni. A livello nazionale, invece, a fronte di un decremento dei delitti del 33% in 10 anni e del 6% tra un anno e l’altro, è quasi raddoppiata l’incidenza relativa alle vittime con meno di 18 anni (dal 4% del 2023 al 7% dell’anno scorso). Lo stesso vale per i crimini commessi da minorenni: si è passati dal 4% del 2023 all’11% del 2024. Un dato sicuramente allarmante, ma che non tocca la nostra provincia, nella quale tuttavia si registra un aumento di altri reati commessi dai giovanissimi, in modo particolare rapine e furti.
I dati nel Bresciano
Definire l’andamento degli omicidi volontari nel Bresciano negli ultimi anni non è per nulla semplice: non solo perché il trend è decisamente altalenante, ma anche perché si tratta di un lasso di tempo troppo breve per poter ottenere una fotografia nitida del fenomeno.
Un dato, però, è evidente: dai 10 delitti registrati nel 2015 (fonte Istat) si è scesi ai 3 dell’anno scorso.
Tra questi si ricorda in modo particolare l’omicidio avvenuto a Puegnago del Garda il 7 febbraio, quando la 78enne Santina Delai venne strangolata dal figlio Mauro Pedrotti. Uno dei numerosi femminicidi che si sono verificati negli ultimi anni nella nostra provincia. Proprio come quello di Shuai Li – anche questo avvenuto nel 2024 –, la donna uccisa in un appartamento di Madonna della Scoperta a Lonato due giorni dopo Pasqua. Ad ammazzarla, in quello che è stato un omicidio-suicidio, fu il compagno Cristian Catalano.
Nel 2023, invece, i delitti nel Bresciano sono stati 6. E, anche qui, si registra un altro femminicidio, molto simile a quello avvenuto a Puegnago, per certi versi un copione identico, anche per quanto concerne l’efferatezza. Sì, perché anche a Sirmione un figlio ha ammazzato a calci e pugni la madre. È la drammatica storia che vede protagonisti Ruben Andreoli e Nerina Fontana.
Nel 2023 la cronaca nera è stata segnata anche da un altro caso. Quello di Raffaella Ragnoli, che il 28 gennaio uccise con decine coltellate il marito Romano Fagoni, nella cucina della loro casa, sotto gli occhi del figlio 16enne. Il primo quel giorno a chiamare i soccorsi. La donna, 58 anni, a dicembre dell’anno scorso è stata condannata all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Brescia.
Un dato particolare, a dimostrazione di come il trend sia altalenante, riguarda il 2022. Nella nostra provincia è stato registrato soltanto un delitto, quello avvenuto a Palazzolo, il 29 agosto, nell’officina del meccanico Cristiano Mossali, condannato a 27 anni di carcere per l’omicidio di Nexhat Rama, il corpo del quale venne ritrovato carbonizzato in un’auto in fiamme nella campagna di Cologne.
I femminicidi
Un discorso a parte merita senza alcun dubbio il fenomeno del femminicidio. Fenomeno che tocca da vicino anche la nostra provincia e sul quale si cerca di porre sempre maggior attenzione. Dal 2015 a oggi sono 25 le donne ammazzate (la metà delle vittime totali), molte delle quali compagne, mogli o madri degli uomini che hanno tolto loro la vita.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
