L’aria condizionata nelle case di riposo «deve essere una priorità»

«I condizionatori nelle case di riposo sono indispensabili: tutte le strutture dovrebbero disporne». A dirlo è Maria Rosa Loda della segreteria provinciale Cisl evidenziando che quello del caldo eccessivo, che stiamo vivendo in questi giorni, «è un problema che si presenta ormai ogni estate e va affrontato in modo strutturale, non come se fosse, ogni volta, un’emergenza».
È d’accordo Nadia Lazzaroni (Fp Cigl Brescia) che, pensando anche alle strutture sanitarie, chiede «una riflessione articolata che includa non solo la gestione delle temperature elevate in emergenza, ma anche attenzione ad aspetti organizzativi e strutturali degli immobili che ospitano i nostri cari. Il problema del caldo si somma a quello della carenza di personale e ai carichi di lavoro elevati che rendono difficile garantire un’assistenza adeguata tanto più nei mesi estivi, quando una parte del personale è in ferie».
Quando parla di immobili, Lazzaroni fa riferimento agli «impianti di climatizzazione che spesso sono obsoleti o non pienamente funzionanti», ma anche ai «passaggi esterni negli ospedali verso magazzini e lavanderie che i lavoratori e le lavoratrici devono percorrere con divise troppo pesanti». In generale la Fp Cgil sottolinea la necessità di «investimenti mirati per ammodernare impianti e garantire ambienti salubri e confortevoli, anche attraverso una manutenzione tempestiva e adeguata. Crediamo sia necessario un approccio integrato – commenta – che consideri la qualità dell’ambiente interno, l’organizzazione del lavoro e la tutela della salute di ospiti e lavoratori, promuovendo un dialogo costruttivo tra istituzioni, gestori e sindacati per individuare soluzioni sostenibili e condivise».
La situazione
Chiara Benini, direttrice di più Fondazioni che gestiscono case di riposo, fa sapere che, complice il Superbonus, «l’impianto centralizzato è presente nella quasi totalità delle strutture bresciane. Nei pochi casi in cui non c’è, ci si organizza con condizionatori portatili». Per aiutare gli ospiti ad affrontare queste giornate delicate «il personale tiene sotto controllo i livelli di idratazione seguendo specifici piani. Il problema principale – aggiunge – riguarda gli anziani che vivono nelle loro case: con questa consapevolezza coloro che erogano servizi domiciliari sono istruiti per verificare anche gli eventuali effetti del caldo sulle persone assistite».
Anche in tutte le Rsa e comunità alloggio di Fondazione Casa di Dio «l’aria condizionata c’è – spiega la direttrice Stefania Mosconi –ed è importante sia per gli ospiti sia per gli operatori, spesso impegnati in attività che richiedono sforzo fisico come l’alzata del mattino. In estate, poi, implementiamo i protocolli di idratazione e proponiamo un menù ad hoc. Il super caldo arriva ogni anno: siamo abituati e pronti a gestirlo».
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