Badanti, «con l’agenzia è tutto più semplice»
Prima il passaparola, poi il Caf e infine l’agenzia. «Sono quattro anni che abbiamo regolamentato le badanti per i nostri genitori e ci troviamo benissimo». A raccontare l’esperienza è una famiglia bresciana che qualche anno fa si è trovata nella situazione di dover trovare una collaboratrice domestica per i genitori novantenni.
L’esperienza
«Io e mia sorella non riuscivamo più ad occuparci di loro», spiega uno dei due figli degli anziani, «e inizialmente ci siamo affidati al passaparola, rivolgendoci poi al Caf per le pratiche di assunzione e il versamento dei contributi. Abbiamo voluto regolamentare subito la badante: del nero non ci siamo mai fidati. La tentazione può venire perché si risparmia, ma quando metti una persona in casa tua a prenderti cura di un caro è meglio fare le cose per bene. Potrebbe capitare qualcosa alla persona accudita, ma anche al lavoratore: che fai, in quel caso?».
A un certo punto, però, le pratiche erano troppe e il tempo per sbrigarle risicato. «Abbiamo scoperto che potevamo rivolgerci alle agenzie: da allora non siamo tornati più indietro».
Le opzioni
Chi stia cercando un collaboratore o una collaboratrice, infatti, potrebbe prendere due strade: il lavoro in nero – che in questo settore continua a esistere – o il contratto regolare. In questo secondo caso la strada di nuovo si biforca: o il contratto tramite Caf, o un’agenzia specializzata.
A fronte di una spesa maggiore le agenzie gestiscono tutto: assunzione, ferie, tredicesima, Tfr… Perché regolamentare un collaboratore domestico non significa solo compilare un contratto e versare contributi: c’è tutto il resto. «Il datore di lavoro in questo modo è la stessa agenzia; noi siamo solo clienti. E l’agenzia media anche tutti gli intoppi».
Ferie, assenze e sostituzioni veloci
Questa modalità torna utile anche nel caso di ferie e periodi di assenza delle badanti e dei badanti. «Se prima diventava un problema, perché dovevamo trovare una sostituzione al volo e sempre privatamente, ora è sempre l’agenzia che si occupa della sostituzione, che può essere per ferie oppure definitiva. Molte donne tornano infatti nei loro Paesi d’origine e poi decidono di fermarsi. Può capitare. Da noi un paio se sono andate, ma quando è accaduto non abbiamo avuto difficoltà rispetto ai tempi di ricerca: le hanno sostituite prontamente».
Il contratto è quindi più breve e meno vincolante, proprio perché mediato, e nel caso di problemi (come il ricovero o la morte della persona assistita) il rapporto di lavoro decade senza che la badante rimanga senza lavoro.
Quanto costa l’agenzia
La spesa non è esigua, ammettono, ma l’agenzia si occupa di tutto. I prezzi? Variano a seconda delle esigenze e dello stato dell’assistito.
«La nostra spesa si aggira intorno ai 1.800, 2.000 euro al mese. Ma ci sono vari livelli. Dipende dalle persone accudite: se la persona è autonoma o se è allettata, ma anche se è presente mentalmente oppure no».
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