Victoria sbranata dai pitbull: indagati genitori e veterinario

La bimba di 13 mesi era stata aggredita dai cani di casa domenica scorsa mentre era con il nonno.
La piccola Victoria - Foto tratta da Facebook © www.giornaledibrescia.it
La piccola Victoria - Foto tratta da Facebook © www.giornaledibrescia.it
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Si allarga l’inchiesta su quella che in tanti hanno definito «una tragedia annunciata». La morte della piccola Victoria, bambina di soli tredici mesi, uccisa dai suoi due cani pitbull nel giardino di casa una settimana fa a Flero. 
 
Domenica 17 settembre era sola con il nonno quando è scappata dal controllo dell’adulto, è uscita in giardino dirigendosi verso la ciotola del cibo degli animali che l’hanno azzannata a morte. Il nonno paterno, ferito nel tentativo di difendere la nipotina e successivamente vittima di uno scompenso cardiaco, era già stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo come conseguenza della mancata sorveglianza della bimba. Unico maggiorenne in casa avrebbe dovuto, secondo gli inquirenti, controllare la nipotina in ogni movimento. 
 
Ora il sostituto procuratore Roberta Panico, ha iscritto tre nuovi nomi nell’inchiesta condotta dai carabinieri di Verolanuova.
I genitori della bambina, lei bresciana di 22 anni e lui albanese di 24, sono indagati per omicidio colposo in qualità di proprietari dei cani, che erano regolarmente registrati ed in regola con le vaccinazioni. Coinvolti nell’inchiesta anche se non erano presenti in casa al momento della tragedia. La madre era in paese con le amiche e il padre in Germania per lavoro. Ma per la legge, da proprietari degli animali, avrebbero dovuto valutare la convivenza tra i loro due pitbull e la figlia che aveva compiuto un anno ad agosto.
 
E i precedenti dicono che la piccola Victoria era effettivamente a rischio quando giocava con i molossi. Lo sostiene la Procura di Brescia che ha messo sotto indagine anche il veterinario che alcune settimane prima aveva omesso di denunciare l’aggressività dei due cani che «solo il padre della bambina sapeva gestire» raccontano i vicini di casa. I pitbull della famiglia della piccola Victoria avevano azzannato al parco di Flero un altro animale, ferito gravemente. Chi aveva preso in cura il cane aggredito non avrebbe segnalato il fatto come invece obbligato per la legge. Da qui l’accusa di omissione di atti d’ufficio.
 
La segnalazione dell’episodio violento sarebbe dovuta arrivare all’Ats che a sua volta, denuncia alla mano, avrebbe avviato l’iter di osservazione dei due cani. Un percorso che prevede il sequestro degli animali e due visite in dieci giorni di un veterinario per verificare la pericolosità e il benessere degli animali. Solo dopo i controlli Ats avrebbe potuto stabilire se i pitbull potevano continuare a vivere in famiglia. Tutto questo però non c’è stato. 

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