Via le statue di Paladino da piazza Vittoria, Stele nera esclusa

Le sculture dell'artista campano lasciano la città. Resta invece sul piedistallo che fu del Bigio la Stele nera
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Cala il sipario su Overture, la mostra diffusa delle opere di Mimmo Paladino che avviata nel maggio 2017, viene smantellata progressivamente in queste settimane. Se le prime ad essere imballate sono state le statue e gli enormi scudi che avevano trovato spazio nell'area archeologica di Capitolium e teatro romano, oggi tocca alle frequentatissime opere di piazza Vittoria.

A cominciare dall'Anello ciclopico, che in tanti selfie ha avuto la sua parte in questi mesi, per passare allo Zenith, la statua equestre, fino al Sant'Elmo e allo Scriba.  

Rimane invece al suo posto la Stele nera, la scultura che nell'ultimo anno e mezzo (o poco meno) è andata a colmare il vuoto urbanistico al di sopra del piedistallo che fu del Bigio: per quest'ultima statua, ufficialmente «Era Fascista», da anni al centro del dibattito, l'amministrazione comunale ha tra l'altro annunciato l'intenzione di restituirla al pubblico attraverso un intervento di musealizzazione.

La stele d'altro canto era un'opera pensata dallo stesso Paladino in relazione al contesto, calata nella cornice razionalista di piazza Vittoria, che si avvantaggia delle prospettive che gli spazi circostanti creano. Così aveva dichiarato lo stesso artista durante i giorni concitati dell'installazione di Overture, quelle 72 opere ben poche delle quali ora restano ancora in centro storico.

L'opera resterà a Brescia per i prossimi 20 anni per decisione dell'artista stesso. 

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