Sistema ancora in tilt, inceppati i centri vaccinali bresciani

Giornata da dimenticare a Chiari e Iseo. Partenza in salita nel nuovo hub di Manerbio, inaugurato ieri. Situazione atipica anche a Leno
ACCELERARE CON I VACCINI
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Non scorre affatto liscia la campagna di vaccinazione nel Bresciano. Anche ieri negli hub territoriali si sono registrati parecchi problemi, tutti riconducibili alla piattaforma gestita da Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti) che è andata in tilt. Un problema tecnico noto, tanto che Regione nei giorni scorsi ha deciso di affidare il sistema di prenotazione a Poste Italiane, ma il passaggio non sarà immediato.

Tra Chiari e Iseo, entrambi deputati anche alla vaccinazione intensiva dedicata ai cittadini degli 8 Comuni individuati come prioritari, lunedì è stata una giornata da dimenticare. Sono state inoculate poco più di 300 dosi, quando la media giornaliera ne prevederebbe duemila. Perché? Gli utenti non si sono presentati, tanto che ai medici di base volontari è stato detto di non venire: non c’erano file di cittadini da vaccinare. Come già accaduto nei giorni scorsi, gli sms di convocazione non sono arrivati, in alcuni casi invece sono stati inviati a chi il vaccino l’aveva già ricevuto. 

Quasi surreale la visita dell’assessore regionale alla Protezione civile Pietro Foroni nella palestra di Chiari, semivuota. «Purtroppo abbiamo ancora intoppi da risolvere - ha ammesso -, ma è fondamentale arrivare a metà aprile con un’organizzazione perfetta. I vaccini da allora cominceranno ad arrivare in grande quantità».

Problemi anche a Manerbio, dove proprio ieri è stato inaugurato il nuovo centro vaccinale. «Il sistema ci ha traditi - racconta il sindaco Samuele Alghisi -, ma siamo riusciti a salvare la situazione». All’hub di Asst del Garda, infatti, sono state erroneamente spedite persone di altre Asst, distanti chilometri e che avrebbero dovuto essere dirottate altrove. Elenchi alla mano, con la collaborazione dei vari Comuni si è cercato di rintracciare uno a uno chi aveva precedentemente dato la disponibilità e salvare il salvabile.

Situazione atipica anche a Leno: «Le vaccinazioni sono state fatte - testimonia la sindaca Cristina Tedaldi -, ma non nel numero consueto».

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