Sin Caffaro, Pcb mutati nei terreni agricoli: a rischio le acque

Lo studio dell’Istituto Negri: «Le 80 molecole sono in grado di contaminare la falda, possono essere tossiche». Convocato vertice con Arpa e Ats
Monitoraggio. Il team dell’Ersaf al lavoro sui campi agricoli inclusi nel perimetro del Sin - Foto © www.giornaledibrescia.it
Monitoraggio. Il team dell’Ersaf al lavoro sui campi agricoli inclusi nel perimetro del Sin - Foto © www.giornaledibrescia.it

(Brutta) sorpresa: i Pcb non restano semplicemente immobili, appiccicandosi a tutto ciò che trovano e avvelenandolo. O, almeno, non per sempre. Col trascorrere del tempo si deteriorano e, soprattutto, «mutano». Cosa significa? Che queste nuove molecole, essendo solubili, vengono metabolizzate, viaggiano, si diffondono e «sono in grado di contaminare le acque potabili e di falda». Il loro grado di tossicità, però, ancora non si conosce. La certezza, ad oggi, è che i terreni agricoli sdraiati all’

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