Simulazione di reato: udienza preliminare per Alessandro Sandrini

L'accusa per il bresciano è di aver simulato il proprio sequestro poi diventato reale. In aula anche chi organizzò il rapimento
Alessandro Sandrini - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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È iniziata davanti al Gip di Roma l’udienza preliminare a carico di Alessandro Sandrini il bresciano rapito nell'ottobre del 2016 in Turchia e liberato in Siria il 22 maggio del 2019. È accusato di simulazione di reato «per aver simulato, accettando di recarsi in Turchia ed ivi scomparire per alcuni mesi, il proprio sequestro di persona poi in realtà effettivamente verificatosi ad opera proprio di coloro che lo avevano indotto a recarsi in Turchia per porre in essere un sequestro fittizio».

Per la Procura di Roma il viaggio di Sandrini ad Adana nacque dunque come un finto rapimento, ma divenne poi un sequestro vero e proprio. E oggi davanti al il gip sono comparsi anche quelli che vengono ritenuti gli organizzatori del rapimento sia di Alessandro Sandrini che di Sergio Zanotti, il bresciano scomparso nell'ottobre del 2016 in Turchia e liberato in Siria il 22 maggio del 2019. Entrambi venduti a gruppi jihadisti. E così sono in aula il bresciano di Mazzano Alberto Zanini, 55enne detenuto a Ferrara, Olsen Mitraj albanese residente a Gussago, Fredi Frokkai, albanese residente a Flero e Hashad Ibrahim Hashem Mohamed, egiziano residente in centro città. Sono accusati di sequestro di persona ai fini di terrorismo. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 3 marzo, poi proseguirà il 9 e l’11 marzo.

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