Siccità, ordinanze per l’acqua attivate in 24 Comuni e autobotti già pronte
Per capire quanto la situazione sia grave basta questo: nonostante la lunga estate «a secco» sia solo all’inizio, ci sono già i furti d’acqua. L’allerta è massima: stando alla ricognizione effettuata dai gestori (Acque Bresciane, A2A e Asvt) sono una cinquantina i Comuni della nostra provincia in sofferenza idrica e se la pioggia non spezzerà queste settimane di siccità, l’elenco è destinato ad allungarsi.
Proprio per questo, tanto Brescia quanto la Lombardia (tra le regioni su cui vige la «massima allerta») si stanno attrezzando: sul fronte territoriale, sono al momento ventiquattro i Comuni che hanno provveduto in autonomia ad emanare un’ordinanza con divieti anti-spreco e limitazioni all’uso dell’oro blu. La Regione, invece, ha iniziato a coordinarsi con le varie Protezioni civili così da farsi trovare pronta nel caso in cui la situazione dovesse degenerare al punto da estendersi alle utenze domestiche, rimaste fino a questo momento in gran parte «salve».
Regole
Proprio per preservare il più possibile la poca acqua rimasta, a prendere in mano la situazione sono stati i sindaci. Ventitrè quelli che hanno già autografato in autonomia l’ordinanza: si tratta dei Comuni di Tremosine, Cologne, Gussago, Orzinuovi, Casto, Idro, Pertica Alta, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Soiano, Calvisano, Cividate Camuno, Niardo, Piancogno, Borgosatollo, Darfo, Breno, Gianico, Artogne, Piancamuno, Cerveno, Losine, Borno.
Un elenco al quale si aggiungerà a breve un ventiquattresimo nome: il numero uno di Montichiari ha infatti già comunicato ai cittadini che domani sarà costretto a introdurre le restrizioni. Per tentare di contrastare un’emergenza che pare inarrestabile, a imporre nuove regole è stato, ieri, anche il sindaco di Milano: Giuseppe Sala ha così invitato a ridurre al minimo l’uso di acqua potabile sia di uso domestico sia per irrigare e pulire terrazzi e cortili. Il Comune, che ha spento anche le fontane, vuole fare così la sua parte dopo che la Regione Lombardia ha decretato lo stato di emergenza idrica fino al 30 settembre.E il nostro capoluogo? Per ora resta fermo. «Se ne parlerà lunedì: valuteremo in quel frangente se intervenire oppure no» tagliano corto da Palazzo Loggia. Intanto, la Lombardia ha chiesto a tutti i gruppi di Protezione civile la disponibilità a supportare eventuali iniziative emergenziali, a partire dall’utilizzo delle autobotti. E Brescia ha preparato i due mezzi dei team Valcarobbio e Volontari del Garda, entrambi muniti di cisterne.
Razionare
Nei primi giorni della settimana che è ormai alle porte, è atteso poi il «decreto siccità». I tecnici del governo stanno individuando insieme alla Protezione civile nazionale una zona rossa che, per il momento, include certamente Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Lazio. Ma l’area potrebbe estendersi. Cosa conterrà concretamente l’annunciato Dpcm?
L’intento è di procedere in due direzioni: da un lato, si deve salvare il comparto agricolo. Lo «stato di eccezionale avversità atmosferica» (che prevede il pacchetto di indennizzi invocato dalle Regioni a favore degli agricoltori) sarà proclamato se il danno provocato dalla siccità supererà il 30% della produzione lorda vendibile. Uno scenario tutt’altro che lontano dalla realtà, specie se si pensa che alcune produzioni agricole rischiano già perdite del 70% e che, proprio per la scarsità di acqua, Brescia ha lasciato incolti mille ettari. Dall’altro lato, c’è il problema dell’approvvigionamento idrico in aziende e abitazioni.Con lo stato di emergenza, la Protezione civile potrebbe emettere una serie di ordinanze per attingere dagli invasi delle società idroelettriche, ma arrivati a questo punto nessuno a Roma esclude misure di razionamento dell’acqua anche per l’uso domestico, perlomeno di quello ritenuto «non essenziale»: tra le ipotesi al vaglio c’è anche la chiusura dei rubinetti nelle ore notturne, lo stop delle fontane, il divieto di innaffiare i giardini. Tutte indicazioni che sono già realtà in alcuni Comuni, anche nel Bresciano.SiccitàDall’allerta alle contromisure
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