Siccità, l'elicottero che cerca le sorgenti d'acqua è pronto a decollare

Nel 2021 il progetto pilota si era limitato alla Valtenesi: in autunno al via in Valsabbia ei in pianura
Un elicottero in volo (foto simbolica)
Un elicottero in volo (foto simbolica)
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La gara è in corso. E in autunno l’elicottero «cerca-sorgenti» potrebbe tornare a decollare. «È un progetto che abbiamo sviluppato per cercare sacche di acqua oggi sconosciute - spiega l’Ad di A2A Ciclo Idrico Tullio Montagnoli -. Grazie a questa tecnologica possiamo "mappare" gran parte del territorio provinciale in poco tempo».

Il primo volo risale al 2021, quando è scattato il progetto pilota, limitato alla Valtenesi. Lo studio ha per esempio consentito di individuare la localizzazione migliore per alimentare l’acquedotto di Calvisano. Ora l’analisi verrà estesa a un’area di ben 1.807 chilometri.

L’approccio sarà duplice:idrogeologico (analisi quantitativa dei volumi captabili dalle sorgenti; equalitativa) egeofisico (assetto geologico, geometria dei serbatoi d’acqua). In particolare nella zona della Valle Sabbia verrà avviato il progetto MountainHydro (sarà indagata un’area di 395 chilometri quadrati) e nella zona di pianura il progetto HydroGeosITe (1.412 chilometri quadrati).

Questi due progetti di A2A Ciclo Idrico saranno condotti in sinergia con l’Università Statale di Milano Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio che, grazie ad una convenzione triennale di ricerca, fornirà l’adeguato supporto scientifico per l’interpretazione geologica dei dati raccolti e l’esecuzione di campagne geofisiche a terra, sia nella zona montana che di pianura.

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