Scene da far west al Civile: presi a pugni e feriti tre operatori

Scene da far west ieri mattina davanti alla palazzina Stauffer dell’Ospedale Civile. Un’aggressività e una violenza incontenibili si sono scatenate alle sette all’ingresso della palazzina, quella in cui si effettuano i prelievi esterni dell’Ospedale Civile. Tre gli operatori presi a pugni, due dei quali hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso.
Una donna, convinta che quelli della fila accanto le fossero passati davanti (in realtà, erano persone prenotate e pazienti con la precedenza perché sottoposti a Tao, la terapia anticoagulante orale) si è tolta la mascherina ed ha cominciato ad urlare contro gli operatori sanitari che all’ingresso accolgono i pazienti applicando le misure di sicurezza per prevenire l’infezione da Coronavirus. Gli operatori, pur se oggetto di insulti irripetibili, la invitano a rimettersi la mascherina, anche perché era in fila con altre persone. Non c’è stato verso, anzi, si è scatenato l’inferno. Scene raccapriccianti davanti a decine di testimoni allibiti e increduli.
Tre operatori sono stati presi a pugni dall’uomo che l’accompagnava, accecato da una rabbia che non ha saputo contenere e visibilmente infastidito dalla procedura che prevede la misurazione della temperatura, qualche domanda di rito sullo stato di salute e i motivi per i quali si accede alla struttura sanitaria. Due di questi sono stati accompagnati al Pronto soccorso per essere medicati, mentre sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno cercato di riportare la calma ed hanno raccolto la denuncia nei confronti della coppia.
«Gesto inqualificabile, incomprensibile e di totale mancanza di rispetto verso chi esercita una pubblica funzione - denuncia Angela Cremaschini, segretario provinciale della Cisl Funzione pubblica -. Un grave campanello d’allarme sull’attuale situazione sociale. Chiediamo alla direzione Asst Spedali Civili di attivarsi celermente per verificare altri episodi, di costituirsi parte civile, potenziare il personale agli accessi e aumentare la vigilanza».
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