Profughi ucraini, dalla Prefettura i bandi per gli alloggi

Vista l'urgenza, scadranno questo giovedì 17 marzo. Il prefetto Laganà: «Iniziamo con la ricerca di 50 posti»
ACCOGLIENZA, IL BANDO
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Il sistema di accoglienza a Brescia regge - per il momento - senza troppi patemi. Sono oltre 1200 i profughi ucraini già arrivati in provincia, di cui 400 solo in città. Duecento sono bambini, arrivati spesso in compagnia delle madri o persino da soli. Molti sono ospitati da privati, amici o parenti già residenti nel Bresciano. Ma dopo l'emergenza iniziale, la vera sfida sarà sul lungo periodo - e nel mirino c'è da una parte il ricorso al sistema Sai, dall'altra l'utilizzo dei Cas - due diversi meccanismi per gestire l'accoglienza. 

Dopo l'appello del sindaco Emilio Del Bono rivolto ai colleghi, col quale si chiedeva di aderire al Sai per incentivare la micro-accoglienza diffusa sul territorio, l'adesione non è stata quella sperata e dai 31 comuni iniziali si è passati a meno di 40, dopo alcune defezioni. E nelle scorse ore proprio Del Bono ha lanciato l'sos alloggi: «Servono 5mila posti letto».

La Prefettura ha intanto attivato il primo di una serie di bandi per la creazione di posti, con scadenza 17 marzo: «Abbiamo pubblicato il primo bando per la ricerca di alloggi nel Bresciano con 50 posti disponibili - ha spiegato il prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà, in visita alla redazione del Giornale di Brescia -. Sicuramente non basteranno e siamo pronti ad attivarne di nuovi nei prossimi giorni».

 

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