Del Bono: «A Brescia più di mille profughi dall'Ucraina»

Il sindaco è stato nella parrocchia dove è organizzato il sistema di accoglienza. E ha detto che bisogna aspettarsi numeri più alti
OLTRE MILLE PROFUGHI A BRESCIA
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A Brescia e provincia è stata superata la quota mille di profughi provenienti dall’Ucraina. Lo conferma il sindaco Emilio Del Bono, direttamente dall’oratorio della parrocchia delle Sante Capitanio e Gerosa che da quattro giorni è diventata la base dell’accoglienza degli ucraini.

«Sono più di un migliaio le persone arrivate finora - conferma Del Bono in un'intervista ad Antonio Borrelli per Teletutto -. Qui è stato organizzato un ottimo servizio di monitoraggio sanitario, con tamponi e vaccinazioni compresi. Bene anche il lavoro della questura e un plauso alla parrocchia che ha messo a disposizione gli spazi. Per ora c’è un afflusso di persone non caotico, ma bisogna aspettarsi che i numeri aumentino».

La previsione di una crescita degli arrivi nel Bresciano è legato all’aumento giornaliero dei profughi ucraini, oggi già più di due milioni e 300mila secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Per far fronte a un numero più alto di persone da accogliere è stata concordata con la prefettura di Brescia una «chiamata dei sindaci per cercare appartamenti tramite il Sai (Sistema accoglienza integrazione, ndr)» spiega Del Bono.

«La prefettura è pronta a predisporre bandi di accoglienza straordinari - aggiunge il sindaco -, che potrebbero maturare nei prossimi giorni. Noi preferiamo la strada del Sai, che prevede un’accoglienza volontaria in casa di parenti, amici o persone che mettono a disposizione i loro spazi. Per ora funziona così, ed è un sistema che va bene per i profughi arrivati, soprattutto donne e bambini che hanno bisogno di serenità».

 

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