Profughi, da domani un sito per dare la disponibilità di alloggi

Oggi la Prefettura scrive ai 205 sindaci cosa fare per l’accoglienza ufficiale e per quella spontanea
UN SITO PER L'ACCOGLIENZA
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La macchina dell’accoglienza dei profughi ucraini si sta muovendo. Dopo quasi quattro ore di riunione nel pomeriggio di ieri in Prefettura, l’impressione è che alcuni tasselli stiano trovando la loro corretta collocazione, ma il cammino è ancora in salita. Molti gli attori in campo, molti gli equilibri e ancora grandi le incertezze sulla reale portata dell’esodo dei profughi dall’Ucraina in guerra. Lo sforzo dovrebbe essere quello di giocare d’anticipo, per non essere travolti da un’onda che preme e che, in questi primi dieci giorni di guerra, è stata contenuta dalla forte presenza nel Bresciano di una comunità ucraina che ha attutito il colpo. Ma gli argini mostrano già qualche crepa.

Le persone ufficialmente presenti nella nostra provincia, già registrate in Questura, sono 630. Una stima approssimativa del numero ufficioso fa ritenere che i profughi siano già un migliaio. Dove sono? Chi li accoglie o li accoglierà?

Come organizzare l'accoglienza: un portale dedicato

Oggi la Prefettura invia una nota a tutti i 205 sindaci della provincia di Brescia in cui sono riassunti i punti toccati durante la riunione-fiume di ieri. In particolare, ci saranno le linee guida dell’accoglienza dei profughi sia nei Cas (Centro accoglienza straordinaria) sia nei Sai (Sistema di accoglienza e integrazione). Sarà specificato, anche, come comportarsi in caso di accoglienza spontanea dei profughi in famiglie già residenti nel Bresciano. Entro giovedì 17 marzo la Prefettura pubblicherà un bando per nuovi Cas. La linea seguita dal palazzo del Governo è quella di dare una risposta immediata all’emergenza. Poi valuterà, nel lungo periodo, quali strategie adottare.

Da domani, giovedì, sarà attivo online un sito Internet dedicato all’emergenza profughi dall’Ucraina. In esso saranno contenute le informazioni riguardanti i vari passaggi della permanenza sul nostro territorio: Questura, sanità, alloggio, scuola. In particolare, i privati che hanno un alloggio vuoto in cui ospitare - gratuitamente o a pagamento - dei profughi, possono comunicarlo con la mail pubblicata sul sito.

Oggi la Protezione Civile farà una ricognizione negli spazi antistanti la Questura dove da domani sarà presente con un punto informativo fisso. Ad essa il compito di valutare la disponibilità di alloggi, con sopralluoghi per verificarne l’idoneità prima di assegnarli ai singoli o alle famiglie che, al momento della registrazione dei documenti in Questura, hanno dichiarato di avere bisogno di una casa. È stato previsto un codice a colori: rosso, giallo e verde per dire che non si ha la casa, se ne ha una ma per poco tempo, non si ha bisogno di un alloggio.

Il ruolo dei Comuni

Della rete Sai degli enti locali per la realizzazione di progetti di accoglienza dei profughi fanno parte 31 Comuni bresciani su 204. I posti ad oggi disponibili sono circa 500, quasi tutti occupati. Posti che dovrebbero essere aumentati a breve (ricordiamo il bando di giovedì prossimo per aprire nuovi Cas e, a seguire, l’ampliamento della rete Sai). Il numero dei Comuni - in base ai segnali di disponibilità espressi ieri in Prefettura - dovrebbe presto aumentare ed è ai Comuni che i privati possono segnalare la volontà di accogliere, così da permettere la costruzione di una mappa della domanda e dell’offerta.

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