Omicidio Sana Cheema, il padre e il fratello si difendono

I due, dal Pakistan, hanno contattato un avvocato «perché vogliono difendersi»
Sana Cheema in uno scatto tratto dal suo profilo Instagram - © www.giornaledibrescia.it
Sana Cheema in uno scatto tratto dal suo profilo Instagram - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Confermo che il padre e il fratello di Sana mi hanno contattato e se lo hanno fatto è perché vogliono difendersi». Lo ha detto l'avvocato Kolaj Klodjan, legale del Foro di Brescia che ha ricevuto il mandato da parte del fratello e del padre della 24enne di origini pakistane, ma con passaporto italiano, Sara Cheema, morta in Pakistan nell'aprile del 2018

I due, già assolti in Pakistan dall'accusa di omicidio, sono accusati in Italia di omicidio politico, «per aver cagionato la morte della ragazza per asfissia meccanica violenta mediante strangolamento, così annullando diritti politici sociali fondamentali e assoluti della vittima che è stata uccisa per aver ripetutamente rifiutato il matrimonio deciso dai congiunti» si legge nelle carte dell'inchiesta.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia