Nella fascia 5-11 anni senza vaccino 6 bimbi bresciani su 7

Sulla fascia 12-19, invece, il dato provinciale fa registrare alte adesioni, pari all’86,06%
Un bimbo in età scolare vaccinato in un hub dedicato - © www.giornaledibrescia.it
Un bimbo in età scolare vaccinato in un hub dedicato - © www.giornaledibrescia.it
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Dalla scuola dell’infanzia alla maturità la percentuale di vaccinati anti Covid per i più giovani nel Bresciano è pari al 53,11%. Dunque, su un totale di 186.274 tra bambini e ragazzi dai 5 ai 19 anni che potrebbero vaccinarsi, lo ha fatto poco più della metà.

L’analisi del dato generale, tuttavia, non rende giustizia a una situazione complessa e non paragonabile per più ragioni.

Intanto, una su tutte: la campagna vaccinale per i ragazzi dai 12 ai 19 anni è iniziata lo scorso 2 giugno. Quella per la fascia di età tra i cinque e gli undici anni è partita lo scorso 16 dicembre, dunque meno di un mese fa.

E su quest’ultima - come ha sottolineato Raffaele Badolato, direttore della Clinica pediatrica dell’Ospedale dei Bambini al Civile - «hanno pesato anche le molte quarantene che si sono susseguite, legate ai contagi in classe».

I dati per il Bresciano

I ragazzi dai 12 ai 19 anni residenti in provincia di Brescia sono complessivamente 103.894. Di questi (dati di Regione Lombardia), 88.674, pari all’86,06%, hanno già ricevuto sia la prima sia la seconda dose di vaccino; altri 4.242 anche il richiamo. Dunque, rimane con zero dosi il 13,94%, ma è una percentuale stimata in difetto, perché tra questi ci sono anche adolescenti che non possono essere vaccinati per gravi ragioni di salute ed altri che hanno avuto l’infezione.

Il quadro è totalmente differente per i bambini dai 5 agli 11 anni. Intanto, la campagna per loro è iniziata meno di un mese fa in un periodo in cui ci sono anche le vacanze di fine anno. Ebbene, su 82.380 piccoli di quella età residenti nella nostra provincia, sono 72.123 quelli ai quali non è stata somministrata nemmeno una dose, pari all’86,01%. In compenso, sono stati vaccinati in 10.257, il 13,99%. Percentuale che non comprende i guariti.

I dati per la Lombardia

Nel report settimanale diffuso dal Commissario straordinario Francesco Figliuolo (aggiornato a venerdì 7 gennaio) si possono leggere le percentuali di tutta la Lombardia.

Nella fascia di età 12-19 la popolazione è di 794.486 persone. Se si sommano coloro che hanno ricevuto la prima dose, la dose unica o che sono guariti dalla Covid-19 si arriva all’85,82%. I guariti incidono in modo significativo, dal momento che tra seconda dose e dose unica si scende al 78,90% Nella fascia 5-11 i residenti in Lombardia sono 637.1265. Tra prima dose, dose unica e guariti si arriva al 19,65%. La percentuale della seconda dose, visto il poco tempo trascorso dall’inizio della campagna vaccinale, non è statisticamente significativa.

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Le parole del pediatra

«I genitori dei bambini più piccoli ritengono il rischio che i loro figli siano ricoverati per Covid sia molto basso - spiega Badolato -. Basso, certo, ma il nostro obiettivo è azzerarlo e il vaccino in questo è di grande aiuto. Il rischio maggiore, poi, è che le scuole vengano chiuse a causa dell’infezione. Forse si sottovaluta il danno enorme causato dal non poter frequentare e, come medici, ne stiamo osservando solo una parte che si manifesta con stress, ansia, problemi psicologici e malattie psichiatriche. Non ci sono ragioni per non vaccinare i bambini, anche perché gli effetti collaterali maggiori si sviluppano con, e dopo, l’eventuale infezione. E si può considerare un effetto collaterale anche l’impossibilità di frequentare serenamente la scuola. Ritengo che rifiutare il vaccino non abbia alcun senso se non quello di un’isteria collettiva».

Il vaccino (quello approvato per i bambini è il farmaco Pfizer e ne viene somministrato 1/3 rispetto alla dose per gli adulti) si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione. La sicurezza del vaccino è posta sotto costante monitoraggio da parte delle agenzie regolatorie di tutto il mondo e anche per la fascia pediatrica, il rischio di eventi avversi gravi è raro. Il vaccino, infatti, è già stato somministrato a ciclo pieno a oltre 2 milioni di bimbi tra i 5 e gli 11 anni negli Stati Uniti (più di 5milioni le prime dosi), oltre a essere stato inoculato a decine di milioni di ragazzi tra i 12 e i 16 anni e a miliardi di adulti.

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