Nel Def ci sono 50 milioni per il nuovo carcere di Verziano

Mentre Canton Mombello esplode, si pensa al futuro istituto che potrà ospitare 400 detenuti e attività di reinserimento
Un corridoio della casa di pena di Verziano - © www.giornaledibrescia.it
Un corridoio della casa di pena di Verziano - © www.giornaledibrescia.it
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La strada da percorrere è ancora lunga, ma un passo in avanti è stato fatto. E non è un passo da poco. Il progetto di un nuovo carcere a Verziano può finalmente contare su ulteriori 50 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 15 stanziati dall’allora governo Renzi e che sono indicati nel Documento di economia e finanza 2021 del governo Draghi.

«È senza dubbio una buona notizia per un intervento fermo da troppo tempo» commenta il sindaco Emilio Del Bono. «È davvero una buona notizia - rilancia l’on. Alfredo Bazoli, parlamentare Pd che siede in Commissione Giustizia alla Camera - perché conferma la volontà dell’esecutivo di dotare finalmente Brescia di strutture carcerarie adeguate. Certo, ora bisognerà monitorare perché si riduca la distanza fra progetto e realizzazione».

Il tema di una dismissione di Canton Mombello non è nuovo. La struttura è stata progettata nel 1880 e aperta nel 1914. Ed è del tutto incompatibile con una esecuzione di pena che punti concretamente al recupero del detenuto alla società. Non bastassero le strutture ultrasecolari, infatti, l’istituto di pena «Nerio Fischione» di Canton Mombello fa i conti con un drammatico e cronico sovraffollamento.

I dati del Ministero di Grazia e giustizia aggiornati a fine novembre scorso parlano di 367 detenuti (156 dei quali di origine straniera) a fronte di una capienza formalmente limitata a 189. Meglio - ma comunque oltre i limiti - sta il carcere di Verziano: 101 detenuti (44 le donne) di cui 23 stranieri a fronte di una capienza che il ministero stesso fissa in 71.

Il progetto di ampliare il carcere di Verziano si sviluppa lungo due direttrici: da un lato la ristrutturazione dell’attuale struttura, dall’altro la realizzazione di un nuovo padiglione da 400 posti. Il tutto all’interno del perimetro dell’attuale struttura. Sono però previsti anche locali destinati alle attività rieducative e di riavviamento al lavoro, per i quali sarà necessario acquisire aree attualmente non di proprietà del ministero e al di fuori del perimetro attuale.

«Dopo la risposta a una mia interrogazione da parte del sottosegretario Sisto - conclude l’on. Bazoli - resto in contatto con le strutture del ministero di Grazia e giustizia e con i Provveditorati alle opere pubbliche chiamati a dar corso al progetto. Il cammino è lungo, ma i fondi appostati nel Def sono la conferma della volontà di percorrelo».

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