Morte Francesca Manfredi, la mamma: «L'hanno costretta»

Sono complessivamente sette gli indagati. La vittima è morta al primo buco di eroina della sua vita
Francesca Manfredi aveva 24 anni - Foto tratta da Instagram © www.giornaledibrescia.it
Francesca Manfredi aveva 24 anni - Foto tratta da Instagram © www.giornaledibrescia.it
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Si è celebrata l’udienza preliminare davanti al gup di Brescia per la morte di Francesca Manfredi, la ventiquattrenne morta di overdose lo scorso 24 agosto a Brescia.

Sono complessivamente sette gli indagati, di cui uno latitante fino a ieri che si è costituito e si è presentato in aula. Cinque persone sono accusate di spaccio di droga. Uno di loro, Thomas Maroni, è stato ammesso al rito abbreviato così come Cristian Paloschi, trentenne che deve rispondere invece di omicidio preterintenzionale perché secondo gli inquirenti ha iniettato la dose letale di eroina alla giovane vittima. Accusata invece di omissione di soccorso un’amica della ragazza che ha trascorso con lei e con il trentenne l’ultima notte in vita di Francesca Mandredi. Lei e cinque spacciatori sceglieranno il rito il 15 settembre, giorno in cui è stata aggiornata l’udienza. La madre di Francesca Manfredi si è costituita parte civile.

«Gli avvocati degli indagati hanno cercato di attaccarmi con argomenti che non c’entrano nulla con il processo. Pensavano di farmi più male di quanto mi hanno fatto» ha detto Monia Migliorarati rappresentata dall’avvocato Rosa Afrune. La vittima è morta al primo buco di eroina della sua vita. «Condivido con la ricostruzione della Procura che è stato Paloschi a iniettarle l’eroina» spiega la madre. «A Francesca era morta un’amica per eroina e aveva paura. Mi ripeteva sempre che non capiva come si potesse morire per quella roba. Ora - aggiunge la madre di Francesca Manfredi - voglio che paghino per quanto fatto. Io non voglio i loro soldi, ho rifiutato risarcimenti simbolici. Voglio solo la verità».

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