Marcia della Pace, nella Giornata Mondiale in 1.500 per dire no alla guerra

Nell'edizione che segna il ritorno dopo due anni di stop per la pandemia, il pensiero rivolto al conflitto vicino in Ucraina
LA MARCIA DELLA PACE
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Dopo due anni di stop per la pandemia è tornato l’appuntamento con la Marcia della Pace organizzata dalla Tavola per la Pace Brescia Est. Nel giorno dedicato alla Giornata mondiale della Pace, circa 1.500 persone si sono ritrovate questo pomeriggio davanti alla Chiesa del quartiere di Caionvico per manifestare il bisogno di ritrovare la pace.

Quella pace che mai come nel 2022 abbiamo scoperto fragile anche nel Vecchio Continente: la guerra in Ucraina, ovviamente, è stato il dramma vicino a cui è andato il pensiero di tutti i partecipanti. Purtroppo non il solo, visti i molti conflitti, talvolta sotto traccia, che continuano ad alimentarsi.

Il percorso ha visto i presenti camminare insieme fino all’oratorio San Giovanni Bosco di via Alberti a Rezzato: «Siamo finalmente tornati a darci appuntamento - ha detto Anna Braghini della Tavola della Pace Brescia Est - a Caionvico, il percorso non prevede più l’arrivo al convento di Rezzato perché i frati non ci sono più, ma abbiamo trovato accoglienza all’oratorio. Per noi è molto importante mantenere la tradizione di questo appuntamento: lungo la strada si condivide, ci si incontra, ci si conosce, si cammina insieme. Abbiamo sempre mantenuto il primo dell’anno per questo appuntamento per ribadire il messaggio importante che questa giornata rappresenta. È sempre anche un momento fondamentale per confrontarci su tematiche che ci stanno a cuore. La marcia è sempre molto partecipata, abbiamo avuto edizioni bagnate dalla pioggia, altre con la neve, ma la città non ha mai mancato il suo sostegno. È bello vedere così tante persone che partecipano, bello vedere le famiglie, è sempre un incontro molto gioioso».

Una marcia, come ogni anno, carica di speranza e di buoni propositi. Una marcia che ancora di più in questi due ultimi anni chiede a gran voce la pace: «È fondamentale che tutti vedano - ha detto Lino Molinari della Tavola - quanto sia importante per noi la pace, quanto questo nostro esserci oggi significhi il nostro desiderio. Siamo qui anche per chi non può farlo, per quei popoli che subiscono la guerra ogni giorno senza possibilità di essere liberi».

L’appuntamento è stato occasione, ricordando il discorso del presidente della Repubblica Mattarella, per ribadire l’importanza della partecipazione per la costruzione della pace: «Stiamo vivendo una guerra a pochi chilometri da casa e questo ci destabilizza - per costruire la pace dobbiamo puntare sulle relazioni: l’unico modo per costruire rapporti di pace è partire dagli ultimi».

Durante una delle tappe è stato letto il discorso di Dante Mantovani Acli Provinciale di Brescia: «Per arrivare alla pace dobbiamo per primi liberarci dei nostri intessi personali. Parlare di noi e non di io. Inutile non sottolineare quanto sia contraddittorio parlare di pace mentre a Ghedi arrivano nuove armi».

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