Loggia 2023: per il vice Castelletti Muchetti è in pole; per Manzoni appello dei big del Pd

La scelta sarà presa lunedì sera, dall’assemblea cittadina del Pd convocata per le 20.30 nella sede di via Risorgimento. Ma buona parte della partita per decidere chi sarà il possibile vice di Laura Castelletti, la candidata sindaca per la Loggia del centrosinistra, si giocherà nelle prossime ore. Oggi è in programma la segreteria cittadina che dovrà stabilire con quale metodo si sceglierà.
Due le ipotesi in campo. La prima prevede che la decisione venga di fatto presa dalla segreteria e poi portata in assemblea per una ratifica dal segretario Tommaso Gaglia. Un’eventuale voto negativo equivarrebbe quindi ad una sorta di sfiducia del vertice politico cittadino. La seconda strada, che sta prendendo quota nelle ultime ore, è quella di una «ballottaggio» a scrutinio segreto: i membri dell’assemblea potranno scegliere tra i due sfidanti, gli assessori Valter Muchetti e Federico Manzoni. Strada che porterà ad una «conta».
La sfida
Qualunque sia la strada, va detto che Muchetti parte in pole position. L’assessore ai Lavori Pubblici appare il profilo più «popolare», soprattutto nelle periferie, che in questi anni ha battuto come nessun altro. Appare anche come la figura in grado di raccogliere più consensi (a favore di Castelletti) in una sfida elettorale che si annuncia all’ultimo voto. Non tutti però la pensano così.
Un gruppo di big del Pd e figure esterne al partito ma legate culturalmente al centrosinistra e all’area cattolico-democratica ieri è sceso in campo con un documento a favore di Manzoni. «Il più preparato» per bocca dello stesso sindaco Emilio Del Bono.
Le firme
Il documento si rivolge al segretario cittadino del Pd, alla segreteria e all’assemblea. È firmato da 52 personalità interne al partito o che «hanno a cuore le sorti del Pd». Mette insieme sinistra Pd e mondo cattolico. Ci sono ex parlamentari (Franco Tolotti, Pierangelo Ferrari e Paolo Corsini), ex vicesindaci (Giuseppe Onofri e Luigi Morgano), l’ex segretario della Cgil Damiano Galletti, figure storiche come Tino Bino, Claudio Buizza, Rosangela Comini, Mario Fappani, Luigi Gaffurini, Claudio Paccani, Agostino Mantovani. Ma ci sono anche attuali consiglieri in Loggia, a partire dal presidente del consiglio Roberto Cammarata.
Il documento
Il testo rimarca l’importanza della sfida elettorale della primavera. La scelta di Castelletti viene definita «lungimirante». «Il coraggio di porre in secondo piano gli interessi di partito è servito a mettere il Pd in sintonia con gli interessi della città - si legge nel documento -. Ora serve la medesima lungimiranza». Per la leadership politica del Pd «dovranno contare radicamento, rappresentanza e popolarità. Ma l’indicazione di un vice da affiancare a Laura esige un profilo ulteriore, quello della migliore competenza di governo disponibile». Quindi l’affondo.
«Il tandem che si presenta agli elettori deve dare l’immagine e la garanzia della pluralità delle culture politiche, laica e cattolica, e di una unità operativa in cui visione e innovazione si completino con il rigore degli atti di governo, con la affidabilità delle procedure e delle scelte amministrative su cui si fonda la consolidata autonomia della Loggia. Per questo - scrivono i 52 firmatari - ci permettiamo di sostenere che la figura che oggi meglio garantisce questa esigenza è, a nostro avviso, quella di Federico Manzoni. Per esperienza, per provato rigore amministrativo e formazione professionale. È una proposta che facciamo per onestà intellettuale e per passione politica. Ad assumere questa iniziativa - si legge nel finale dell’appello - ci spinge l’esigenza che il partito si presenti unito in campagna elettorale, forte della valorizzazione delle sue risorse migliori, ciascuna collocata nella funzione più adeguata».
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