Loggia 2023, Laura Castelletti: «Sogno una Brescia protagonista, città modello in Europa»

A Palazzo Loggia nell’ufficio di Laura Castelletti, attuale vicesindaco e candidata a sindaco del centrosinistra, c’è un tavolino con giochi e libri per bambini, «perché la politica deve essere accogliente con tutti e perché la Loggia è un luogo dove tutti devono sentirsi a casa».
Intanto all’esterno gli operai stanno smontando il palco da cui è stata inaugurata la capitale italiana della Cultura 2023 nel fine settimana. È lo spunto per parlare delle aspirazioni per Brescia: «La città merita tutta di essere protagonista. Con la capitale della Cultura abbiamo messo in connessione i sogni, i progetti e i sentimenti della città». Ma la prima intervista da quando ha annunciato la sua corsa alla Loggia come candidata del centrosinistra parte dalla politica.
Come nasce la sua candidatura?
I motivi che mi hanno spinto a candidarmi sono più d’uno. Innanzitutto la passione per Brescia, l’amore profondo per la mia città che è anche la ragione per la quale in tanti anni di vita politica ho sempre scelto di rimanere nella vita amministrativa. Poi ho avuto tantissime sollecitazioni sia da alcune forze politiche ma anche da tante cittadine e cittadini. E il terzo motivo è che in questi dieci anni la nostra amministrazione ha impresso un’accelerazione alla città a favore della qualità della vita e spingendola in una dimensione europea. Un grande lavoro che non può essere sprecato, Brescia non può permettersi di fermarsi né di tornare indietro; le motivazioni sono cresciute quando ho visto chi dall’altra parte ci sfida come portatore di una politica non di innovazione ma conservatrice. Passione e responsabilità sono diventate decisive.Quale eredità politica lascia Emilio Del Bono?
Emilio è una persona che ha sempre chiaro l’obiettivo e lo persegue con grande tenacia. Lui con la sua Giunta e la sua maggioranza ha trasformato la città in questi dieci anni. Gli viene riconosciuto già adesso. Glielo riconosceranno ancora di più nel tempo. Ha portato Brescia a riposizionarsi a livello nazionale dopo anni difficili.
Ho letto, non ricordo dove, questa definizione di lei: difensore dei diritti. Si riconosce?
Io mi sento di rappresentare sia i diritti sia i doveri. Credo che ci siano dei doveri della politica nei confronti della città e credo che esista una politica dei diritti che deve tutelare tutti. Le mie posizioni politiche ed amministrative sono note.
Sindaco o sindaca?
Sindaca.
Il suo rapporto con il mondo cattolico?
È sempre stato un buon rapporto, come lo è stato con tutti i mondi. Noto che c’è questo tentativo da parte di taluni di voler disegnare delle linee divisive o di divisione. So molto bene che se si è sindaci bisogna rappresentare tutti i mondi, tutti gli interessi, tutte le sensibilità, le fragilità e i bisogni della città. Sono certa che le istituzioni siano laiche, ma questo lo hanno dimostrato anche tutti i sindaci che mi hanno preceduto.
Che città immagina fra cinque anni?
Possiamo essere una città di medie dimensioni modello in Europa.
Come si fa a raggiungere questo obiettivo?
Sono stata molto interessata dalla presentazione della vostra ultima edizione della Qualità della vita. È stato per Brescia un elenco di positività: dal punto di vista dello sforzo ambientale e della sostenibilità, della tenuta economica della nostra città e del nostro territorio, della mobilità e dei servizi alle persone. La vostra analisi però pone un allarme rosso per il Paese: il tema demografico. Tuttavia, Brescia cresce di mille unità all’anno e ciò significa che abbiamo tracciato una strada e che bisogna proseguirla. Certo il calo demografico va trattato con grande attenzione perché la città rischia di impoverirsi in termini economici e di reti di solidarietà, che sono i nostri punti di forza.
Come rispondere a questa emergenza?
Tutti ragionano in termini di servizi per aiutare la natalità. Io ci credo. Noi ci crediamo e siamo convinti che bisogna puntare molto su questo perché i mille in più che nascono ogni anno sono figli di giovani coppie. A fianco a questo dobbiamo far sì che Brescia diventi un polo attrattivo per i tanti giovani che in giro per l’Europa e per l’Italia stanno scegliendo in quale città andare a vivere, lavorare e avere figli. La cercano in base alla qualità della vita, del lavoro, dell’innovazione, dell’offerta culturale, dei servizi. Dobbiamo alzare il livello della nostra offerta e far crescere la nostra città. Questo non va solo a favore di chi sceglie di venire a vivere qui, ma produce una ricchezza culturale e di solidarietà anche per noi. Dobbiamo sapere che la nostra città non è vecchia, ma più longeva.
Cosa significa?
Da un lato abbiamo persone che sono sempre più su d’età ma che stanno bene, hanno tempo libero e vogliono offerta culturale e luoghi d’aggregazione. Poi c’è una parte che sta male a cui dobbiamo guardare con grande attenzione e che necessita di servizi socio-sanitari ambulatoriali, che oggi la Regione non dà. Insomma se noi innalziamo la qualità per catturare persone da fuori, la innalziamo anche per chi già vive a Brescia.
I suoi detrattori la etichettano come politico da zona Ztl. Cosa replica?
Non mi sono mai piaciute le etichette, chi lo fa mi vuole rappresentare come una persona che non frequenta e non ha relazioni oltre quel confine. Conosco molto bene la città e ho relazioni in ogni quartiere come le ha la coalizione che mi sostiene.
L’ultima domanda. Al di là della politica e degli scenari futuri, c’è qualcosa che la preoccupa davvero?
Ho due preoccupazioni. La città è complessa nei suoi bisogni e ci sono famiglie in condizione di difficoltà; mi preoccupa perché abbiamo davanti mesi e forse anni, in cui aumenterà questa complessità, con essa dovrà aumentare la nostra capacità di risposta mirata. La seconda preoccupazione è il lascito negativo della pandemia sugli adolescenti e i giovani. Ho parlato con tanti genitori in questi due anni ed è palpabile la loro preoccupazione per il disagio o la depressione dei ragazzi. Dobbiamo dare loro l’opportunità di salvarsi e di tornare a stare bene esprimendo la loro creatività.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
