Liceo Arnaldo, 30 docenti lasciano le cariche

La protesta coinvolge la maggioranza degli insegnanti con ruoli accessori
L’ingresso del liceo classico Arnaldo in corso Magenta - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso del liceo classico Arnaldo in corso Magenta - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il messaggio è forte. E a darne la misura sono i numeri. La protesta degli insegnanti dell’Arnaldo non si ferma, anzi, si fa concreta. Se nei giorni scorsi era trapelata la scelta di alcuni docenti di lasciare ruoli aggiuntivi, come quello di coordinatore di classe o di referente di progetto, ora se ne conosce la portata.

Numeri che ci fanno dire che, a tre mesi dal «caso del parabrezza» che aveva visto protagonisti la nuova preside e il collaboratore scolastico Gerardo, e a due mesi dalla conclusione dell’ispezione ministeriale, il clima in corso Magenta resta teso. Una situazione che a inizio dicembre, durante un’assemblea sindacale, era stata definita «di grave disagio e tensione» e si era parlato anche di «intimidazioni e minacce» della dirigente.

Sono una trentina i docenti che si sono dimessi dai ruoli accessori lasciando scoperte quasi 50 funzioni. Sia chiaro, la scuola, funziona ugualmente, ma senza un coordinatore di classe o qualcuno che stili e presenti, o faccia procedere, un progetto come si fa? Diventa, quindi, tutto più difficile e poco funzionale. È un po’ come vedere un ingranaggio non oliato che gira. Senza contare che lavoro in più arriverà sicuramente sulla scrivania della dirigente Tecla Fogliata a cui, evidentemente, la protesta è indirizzata.

I docenti del liceo classico cittadino sono una sessantina e non tutti hanno ruoli di responsabilità (il coordinatore di classe, per esempio, è solitamente affidato ai docenti delle materie umanistiche), quindi il segnale assume ancora più forza. Tra i 30 dimissionari ci sono 10 coordinatori di dipartimento su 12 e 11 di classe, la maggioranza, quindi, dei referenti. Nel frattempo si sta ancora aspettando di conoscere gli esiti dell’ispezione voluta dall’Ufficio scolastico regionale e conclusasi a inizio novembre: docenti, studenti e famiglie si chiedono se farà scattare eventuali provvedimenti formali. Così come sono attese le possibili conseguenze delle denunce presentate.

Un clima teso che non fa lavorare serenamente e che, è lecito pensare, possa ripercuotersi sulle iscrizioni al liceo cittadino che, per le secondarie di secondo grado, sono aperte proprio in questi giorni.

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