Al liceo Arnaldo prende forma la protesta degli insegnanti

Molti docenti hanno deciso di lasciare i ruoli aggiuntivi: il clima in corso Magenta resta teso
L’ingresso del liceo classico Arnaldo in corso Magenta - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso del liceo classico Arnaldo in corso Magenta - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Avanti con lezioni, verifiche e progetti. Al liceo classico Arnaldo l’attività didattica procede regolarmente, ma, sottotraccia, stanno prendendo forma nuove azioni di protesta che testimoniano quanto il clima, nell’istituto superiore di corso Magenta, sia teso a tre mesi dal «caso del parabrezza» che ha visto protagonisti la nuova preside e il collaboratore scolastico Gerardo e, soprattutto, a due mesi dalla conclusione dell’ispezione ministeriale dalla quale potrebbero scaturire eventuali provvedimenti formali.

Alcuni docenti, in questi giorni, avrebbero infatti informato gli studenti della scelta di lasciare ruoli aggiuntivi come quello di coordinatore di classe. Un’azione di protesta simbolica e allo stesso tempo concreta legata ai già noti attriti con la dirigente e al clima di tensione che caratterizza quest’anno scolastico.

Al momento la decisione degli insegnanti non sarebbe formale: sembra che i professori preferiscano esporsi ufficialmente soltanto dopo l’open day della scuola in programma questo sabato dalle 15 alle 18. E che, nel frattempo, abbiano parlato con gli alunni affinché, quando sarà il momento di ufficializzare il venir meno dei loro incarichi aggiuntivi, non vengano colti alla sprovvista e sappiamo esattamente ciò che questa scelta comporterà.

Al liceo Arnaldo, insomma, nonostante l’attività didattica prosegua spedita, non è tornata la pace: il delicato caso relativo alla pulizia del parabrezza (e finito anche alla ribalta nazionale) ha fatto emergere i dissapori esistenti tra la preside e una parte del corpo docente e del personale Ata e non si è ancora risolto. Chi lavora nella scuola di corso Magenta, gli studenti e le loro famiglie sono in attesa di sapere se l’ispezione voluta dall’Ufficio scolastico regionale (e conclusa a inizio novembre) farà scattare eventuali provvedimenti formali. L’attesa riguarda anche le possibili conseguenze delle denunce presentate nelle sedi opportune. E, come si può immaginare, alimenta sottotraccia un clima di tensione che in molti vorrebbero veder superato per il bene degli studenti che frequentano la scuola.

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